Diritto internazionale dei diritti umani e dei conflitti armati: guerra e pace
Nuovo concetto strategico dell'Alleanza Atlantica (NATO) :: Studi per la pace  
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ultimo aggiornamento: 12.03.2008
   
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Nuovo concetto strategico dell'Alleanza Atlantica (NATO)
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Consiglio del Nord Atlantico
Washington D.C., 23 e 24 aprile 1999 Pubblicazioni
Centro italiano Studi per la pace
www.studiperlapace.it - no ©
Documento aggiornato al: 1999

 
Sommario

La vera novità del nuovo Concetto Strategico è tutta politica: legittimare di fatto ciò che non è previsto dal trattato istitutivo, la gestione delle "non-Article 5 crisis response operations".

 
Indice dei contenuti
 

Il Concetto Strategico dell'Alleanza

Introduzione
Parte I - Lo scopo e i compiti dell'Alleanza Parte II - Prospettive strategiche
Parte III - L'impostazione del tema della sicurezza nel XXI secolo
Parte IV - Linee guida per le forze dell'Alleanza
Parte V - Conclusione

La Dichiarazione di Washington
 
Abstract
 


Introduzione


1. Nella loro riunione a Washington nell'aprile 1999, i Capi di stato e di
governo della NATO hanno approvato il nuovo Concetto strategico
dell'Alleanza.


2. La NATO, durante i 40 anni della guerra fredda, ha con
successo garantito la libertà dei suoi membri e prevenuto la guerra in Europa.
Combinando difesa e dialogo, la NATO ha avuto un ruolo indispensabile nel
condurre il confronto Est-Ovest ad una conclusione pacifica. I cambiamenti
drammatici nello scenario strategico euro-atlantico, causati dalla fine della
guerra fredda, si sono riflessi nel Concetto strategico dell'Alleanza approvato
nel 1991. Tuttavia da allora ci sono stati ulteriori profondi sviluppi in tema
di politica e di sicurezza.


3. I pericoli della guerra fredda hanno lasciato il posto a
prospettive più promettenti, ma anche più impegnative, a nuove opportunità e
nuovi rischi. Sta emergendo una nuova Europa maggiormente integrata, e si sta
evolvendo una struttura di sicurezza euro-atlantica in cui la NATO ha un ruolo
centrale. L'Alleanza è stata il centro degli sforzi per trovare nuovi modi di
cooperazione e di reciproca comprensione in tutta la regione euro-atlantica e si
è impegnata in nuove importanti attività al fine di una stabilità più estesa.
L'Alleanza ha mostrato la profondità di questo impegno nei suoi sforzi di porre
fine alle immense sofferenze dovute al conflitto nei Balcani. Gli anni dalla
fine della guerra fredda hanno visto anche importanti sviluppi nel controllo
degli armamenti, un processo in cui l'Alleanza è pienamente impegnata. Il ruolo
dell'Alleanza in questi sviluppi positivi è stato permesso dall'ampia capacità
di adattamento della sua impostazione della sicurezza, delle sue procedure e
delle sue strutture. Gli ultimi dieci anni, tuttavia, hanno anche visto il
nascere di nuovi e complessi rischi per la pace e la stabilità euro-atlantica,
tra cui sopraffazioni, conflitti etnici, difficoltà economiche, crolli degli
ordinamenti politici e la proliferazione di armi di distruzione di massa.


4. L'Alleanza ha un ruolo indispensabile da sostenere nel
consolidare e preservare i cambiamenti positivi del passato recente e nel
fronteggiare le sfide alla sicurezza, presenti e future. Essa ha per questo un
programma impegnativo. Deve salvaguardare interessi comuni di sicurezza in un
contesto di nuovi e spesso imprevedibili cambiamenti. Deve continuare a
sostenere la difesa collettiva e rinforzare i legami transatlantici e assicurare
un bilanciamento che permetta agli Alleati europei di assumere responsabilità
maggiori. Deve sviluppare le relazioni con i partner non aderenti e preparare l'accesso di nuovi membri. Deve
soprattutto mantenere salda la volontà politica ed efficaci i mezzi militari
richiesti dall'intera gamma dei suoi compiti.


5. Questo nuovo Concetto strategico guiderà l'Alleanza
nell'attuare l'insieme dei suoi intenti. Esso esprime lo scopo e la natura della
NATO e i suoi fondamentali compiti di sicurezza, individua le caratteristiche
principali del nuovo contesto di sicurezza, specifica gli elementi
dell'impostazione ampia dell'Alleanza del tema della sicurezza, e fornisce le
direttive per i successivi adeguamenti delle sue forze militari.


Parte I - Lo scopo e i compiti dell'Alleanza


6. Lo scopo primario e permanente della NATO, enunciato nel
Trattato di Washington, è quello di salvaguardare la libertà e la sicurezza di
tutti i suoi membri con mezzi politici e militari. Basandosi sui valori comuni
della democrazia, dei diritti umani e del predominio del diritto, l'Alleanza si
è impegnata fin dalla sua nascita per garantire un ordine giusto e durevole di
pace in Europa. Continuerà a farlo. Il raggiungimento di questo scopo può essere
messo a rischio da crisi e conflitti che turbano la sicurezza dell'area
euro-atlantica. Perciò l'Alleanza non solo assicura la difesa dei suoi membri ma
contribuisce alla pace e alla stabilità in questa regione.


7. L'Alleanza incarna il legame transatlantico che vincola la
sicurezza del Nord America permanentemente a quella dell'Europa. Essa
rappresenta la concreta espressione di un efficace sforzo collettivo tra i suoi
membri a sostegno dei propri interessi comuni.


8. Il principio guida fondamentale, in base al quale l'Alleanza
opera, è quello dell'impegno comune e della reciproca cooperazione tra stati
sovrani, a sostegno della indivisibilità della sicurezza per tutti i suoi
membri. Solidarietà e coesione nell'Alleanza, attraverso la quotidiana
collaborazione sia in campo politico che militare, garantiscono che nessun
singolo paese Alleato debba confidare solo sulle proprie forze nazionali,
nell'affrontare sfide basilari in materia di sicurezza. Senza privare gli stati
membri del loro diritto e dovere di assumersi responsabilità sovrane nel settore
della difesa, l'Alleanza consente loro di realizzare, attraverso uno sforzo
collettivo, gli obiettivi nazionali essenziali di sicurezza.


9. Il conseguente spirito di eguale sicurezza tra i membri
dell'Alleanza, a prescindere dalle diverse circostanze o dalle differenti
capacità militari nazionali, contribuisce alla stabilità nell'area
euro-atlantica. L'Alleanza non ricerca questi benefici solo per i suoi membri,
ma s'impegna alla creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di rapporti
di partenariato (partnership), cooperazione, e dialogo con altri soggetti
che condividano i suoi ampi obiettivi politici.


10. Per raggiungere il suo scopo primario, come Alleanza di
nazioni legata al Trattato di Washington e alla Carta delle Nazioni Unite,
l'Alleanza svolge i seguenti compiti fondamentali in materia di
sicurezza:


Sicurezza: fornire una delle basi indispensabili per un
contesto stabile di sicurezza euro-atlantica, fondato sullo sviluppo di
istituzioni democratiche e sull'impegno a risolvere le controversie in modo
pacifico, contesto nel quale nessun paese sia in grado di intimidire o di
imporsi su altri paesi con la minaccia o l'impiego della forza.


Consultazione: servire, come disposto nell'Articolo 4 del
Trattato di Washington, da principale foro di consultazione transatlantico per
gli Alleati, su qualsiasi argomento che coinvolga i loro interessi vitali,
compresi i possibili sviluppi che mettano a rischio la sicurezza dei membri,
nonché la sede appropriata di coordinamento dei loro sforzi in campi di comune
interesse.


Deterrenza e difesa: esercitare un'azione di deterrenza e
di difesa contro qualsiasi minaccia di aggressione rivolta ad un qualsiasi stato
membro della NATO, come indicato dagli Articoli 5 e 6 del Trattato di
Washington.


E per accrescere la sicurezza e la stabilità dell'area
euro-atlantica:


Gestione delle crisi: essere pronti ad agire, caso per caso
e previo consenso, in conformità con l'Articolo 7 del Trattato di Washington,
contribuendo ad un efficace prevenzione dei conflitti ed intervenendo
attivamente nella gestione delle crisi, anche con operazioni militari
d'intervento in caso di crisi.


Partenariato: promuovere rapporti di partenariato,
cooperazione, e dialogo su larga scala con altri paesi nell'area euro-atlantica,
allo scopo di aumentare la trasparenza, la reciproca fiducia e la capacità di
azione congiunta con l'Alleanza.


11. Nell'attuare i suoi scopi e i suoi compiti fondamentali di
sicurezza, l'Alleanza continuerà a rispettare i legittimi interessi di sicurezza
degli altri paesi ed a cercare la soluzione pacifica dei conflitti, come
asserito nella Carta delle Nazioni Unite. L'Alleanza promuoverà pacifiche e
amichevoli relazioni internazionali e appoggerà le istituzioni democratiche.
L'Alleanza non si considera nemica di alcun paese.





Parte II - Prospettive strategiche


Il contesto strategico in evoluzione

12. L'Alleanza opera in un contesto in continuo cambiamento.
Gli sviluppi negli anni recenti sono stati generalmente positivi, ma rimangono
incertezze e rischi che possono degenerare in crisi acute. All'interno di questo
contesto in evoluzione, la NATO ha sostenuto un ruolo essenziale nel rafforzare
la sicurezza euro-atlantica, fin dalla fine della guerra fredda. Il suo ruolo
politico crescente; i suoi accresciuti rapporti di partenariato politici e
militari, di cooperazione e di dialogo con altri stati, inclusa la Russia,
l'Ucraina e paesi del Mediterraneo disposti al dialogo; la sua continua
disponibilità all'ingresso di nuovi membri; la sua collaborazione con altre
organizzazioni internazionali; il suo impegno, come nei Balcani, nella
prevenzione dei conflitti e nella gestione delle crisi, includendo operazioni di
intervento a sostegno della pace: tutto riflette la sua volontà di plasmare il
suo contesto di sicurezza e di rafforzare la pace e la stabilità dell'area
euro-atlantica.


13. In parallelo, la NATO si è andata adattando con successo
per accrescere le sue capacità di contribuire alla pace e alla stabilità
euro-atlantica. Riforme interne hanno incluso una nuova struttura di comando,
tra cui l'idea della CJTF (Combined Joint Task Force), la messa a punto
di meccanismi che permettano il rapido spiegamento di forze per tutta la varietà
delle missioni dell'Alleanza, e la formazione della Identità di sicurezza e di
difesa europea (ISDE) (European Security and Defence Identity, ESDI)
all'interno dell'Alleanza.


14. Le Nazioni Unite (UN), la Organizzazione per la sicurezza e
la cooperazione in Europa (OSCE), l'Unione Europea (UE), e l'Unione Europea
Occidentale (UEO), hanno dato particolari contributi alla sicurezza e alla
stabilità euro-atlantica. Istituzioni che si rafforzano reciprocamente sono
diventate un aspetto centrale del contesto di sicurezza.


15. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha la
primaria responsabilità del mantenimento della pace e della sicurezza
internazionali e, come tale, ha un ruolo cruciale nel contribuire alla sicurezza
e alla stabilità dell'area euro-atlantica.


16. L'OSCE, come intesa regionale, è l'organizzazione di
sicurezza più estesa in Europa, comprendente anche il Canada e gli Stati Uniti,
e sostiene un ruolo essenziale nel promuovere la pace e la stabilità,
nell'accrescere la cooperazione alla sicurezza, e nel far progredire la
democrazia e i diritti umani in Europa. L'OSCE è particolarmente attiva nei
campi della diplomazia preventiva, della prevenzione dei conflitti, della
gestione delle crisi, e della ricostruzione dopo i conflitti. La NATO e l'OSCE
hanno sviluppato strette cooperazioni pratiche, specialmente nello sforzo
internazionale per portare la pace nella ex-Jugoslavia.


17. L'Unione Europea ha preso decisioni importanti e dato
ulteriore impeto ai suoi sforzi di rafforzare le sue strutture difensive e di
sicurezza. Questo processo avrà implicazioni per l'intera Alleanza, e tutti gli
Alleati europei dovrebbero essere coinvolti in esso, basandosi su
un'organizzazione sviluppata dalla NATO e dalla UEO. Lo sviluppo di una politica
estera e di sicurezza comune (Common Foreign and Security Policy ,
CFSP) [Politica estera e di sicurezza comune, PESC in italiano, ndT] include la progressiva strutturazione di una politica di difesa comune. Questa
politica, come è dettato nel Trattato di Amsterdam, sarà compatibile con la
politica di sicurezza e di difesa comune stabilita all'interno del Trattato di
Washington. Importanti passi fatti in questo contesto includono l'incorporazione
dei compiti di Petersberg della UEO nel Trattato sull'Unione Europea e lo
sviluppo di relazioni istituzionali più strette con la UEO.


18. Come stabilito nelle dichiarazioni del summit del
1994 e riaffermato a Berlino nel 1996, l'Alleanza appoggia completamente lo
sviluppo dell'Identità di sicurezza e di difesa europea (ISDE) all'interno
dell'Alleanza, rendendo disponibili i suoi mezzi e le sue risorse per operazioni
comandate dalla UEO. A questo scopo, l'Alleanza e la UEO hanno sviluppato
strette relazioni e messo in opera elementi chiave dell'ISDE, come convenuto a
Berlino. Per rafforzare la pace e la stabilità, in Europa e più in generale, gli
Alleati europei stanno potenziando la loro capacità di azione, incluso
l'accrescimento delle loro risorse militari. L'aumento delle responsabilità e
capacità degli Alleati europei nella difesa e nella sicurezza rafforzano il
contesto di sicurezza dell'Alleanza.


19. La stabilità, la trasparenza, la prevedibilità, un livello
più basso di armamenti, e le verifiche che possono essere previste da accordi
sul controllo delle armi e di non proliferazione sostengono gli sforzi politici
e militari della NATO per raggiungere i suoi obiettivi strategici. Gli Alleati
hanno sostenuto un ruolo preminente nei significativi risultati ottenuti in
questo campo. Questi includono l'aumentata stabilità prodotta dal Trattato sulle
Forze armate convenzionali in Europa (CFE) (Conventional Forces in
Europe
), la forte riduzione delle armi nucleari ottenuta nei trattati START;
la firma del Comprehensive Test Ban Treaty, la indefinita e
incondizionata estensione del Trattato di non proliferazione nucleare,
l'adesione ad esso di Bielorussia, Kazakistan e Ucraina in quanto stati non
nuclearizzati, e l'entrata in vigore della Convenzione contro le armi chimiche.
La Convenzione di Ottawa per mettere al bando le mine anti-uomo e accordi
similari danno un importante contributo per alleviare sofferenze umane. Ci sono
infine prospettive, benvenute, di ulteriori progressi nel controllo degli
armamenti di tipo convenzionale ed anche relativamente alle armi nucleari,
biologiche e chimiche (NBC).



Le sfide e i rischi per la sicurezza&

20. Nonostante i mutamenti positivi nel contesto strategico ed
il fatto che un'aggressione convenzionale su larga scala contro l'Alleanza sia
molto improbabile, la possibilità di una tale minaccia, a più lungo termine,
esiste. La sicurezza dell'Alleanza resta soggetta a una grande varietà di rischi
militari e non, che vengono da molte direzioni e che spesso sono difficili da
prevedere. Questi rischi includono insicurezza e instabilità dentro e intorno
all'area euro-atlantica; e la possibilità di crisi regionali alla periferia
dell'Alleanza, che potrebbero evolvere rapidamente. Alcuni paesi dentro e
intorno l'area euro-atlantica si confrontano con serie difficoltà sociali,
politiche ed economiche. Rivalità etniche e religiose, dispute territoriali,
tentativi inadeguati o falliti di riforma, abuso dei diritti umani, e la
dissoluzione degli stati possono portare a instabilità locali o anche regionali.
Le tensioni risultanti potrebbero portare a crisi che incidano sulla stabilità
euro-atlantica, a sofferenze umane, e a conflitti armati. Tali conflitti
potrebbero incidere sulla sicurezza dell'Alleanza espandendosi nei paesi
confinanti, includendo anche paesi della NATO, o in altre direzioni, e
potrebbero anche turbare la sicurezza di altri stati.


21. Anche l'esistenza di potenti forze nucleari al di fuori
dell'Alleanza costituisce un fattore significativo che l'Alleanza deve tenere in
considerazione, se devono essere preservate la sicurezza e la stabilità
dell'area euro-atlantica.


22. La proliferazione delle armi NBC e dei loro vettori rimane
una questione di seria preoccupazione. Nonostante il positivo progresso nel
rafforzamento di regimi internazionali di non proliferazione, continuano a
sussistere gravi sfide relativamente al problema della proliferazione.
L'Alleanza riconosce che si può verificare una proliferazione, nonostante gli
sforzi per prevenirla, ed essa può costituire una minaccia militare diretta alle
popolazioni, ai territori e alle forze dell'Alleanza. Alcuni stati, anche alla
periferia della NATO e in altre regioni, vendono o acquistano o tentano di
acquistare armi NBC e loro vettori. Attrezzature e tecnologie che potrebbero
essere usate per costruire queste armi di distruzione di massa ed i loro vettori
sono diventate più diffuse, mentre il rilevamento e la prevenzione dei traffici
illeciti di queste conoscenze e di queste armi continua ad essere difficile.
Attori non statuali hanno mostrato di essere capaci di produrre ed usare alcune
di queste armi.


23. Il diffondersi globale della tecnologia che può essere
usata nella produzione di armi può portare ad una maggiore reperibilità di mezzi
militari sofisticati, che permettono agli avversari di acquisire sistemi molto
efficienti di difesa e di offesa aerea, di terra, e di mare, missili e altri
mezzi militari avanzati. In più, avversari, che siano stati o non stati,
potrebbero tentare di approfittare del crescente affidamento, da parte
dell'Alleanza, a sistemi informatici per attuare operazioni di tipo informatico
progettate per distruggere tali sistemi. Essi potrebbero tentare di usare
strategie di questo genere per contrastare la superiorità della NATO
nell'armamento tradizionale.


24. Un qualsiasi attacco armato sul territorio degli Alleati,
da qualunque parte provenga, sarebbe coperto dagli Articoli 5 e 6 del Trattato
di Washington. Tuttavia, la sicurezza dell'Alleanza deve anche prendere in
considerazione il contesto globale. Gli interessi di sicurezza dell'Alleanza
possono andare soggetti ad altri rischi di una natura più ampia, inclusi atti di
terrorismo, di sabotaggio e di crimine organizzato, o anche alla interruzione
del flusso di risorse vitali. I movimenti incontrollati di un gran numero di
persone, in particolare come conseguenza di conflitti armati, possono anche
porre problemi per la sicurezza e la stabilità, che colpiscano l'Alleanza.
Esistono accordi all'interno dell'Alleanza per consultazioni tra gli Alleati,
regolate dall'Articolo 4 del Trattato di Washington, e, dove risulti
appropriato, accordi per coordinare le loro azioni, incluse quelle di risposta a
rischi di questo genere.






Parte III - L'impostazione del tema della sicurezza nel XXI
secolo



25. L'Alleanza si è impegnata in una impostazione ampia del
tema della sicurezza, la quale riconosce l'importanza dei fattori politici,
economici, sociali ed ambientali oltre all'indispensabile dimensione difensiva.
Quest'ampia impostazione costituisce la base affinché l'Alleanza adempia
efficacemente ai suoi compiti fondamentali di sicurezza ed ai suoi crescenti
sforzi per sviluppare un'efficace cooperazione con altre organizzazioni europee
ed euro-atlantiche oltre alle Nazioni Unite. Il nostro scopo comune è quello di
costruire un quadro di sicurezza europeo, in cui il contributo dell'Alleanza
alla sicurezza ed alla stabilità dell'area euro-atlantica e quello delle altre
istituzioni internazionali siano complementari e si rafforzino reciprocamente,
sia approfondendo le relazioni tra i paesi euro-atlantici sia gestendo le crisi.
La NATO rimane il principale foro di consultazione tra gli Alleati ed il foro
per gli accordi sugli orientamenti politici riguardanti gl'impegni di sicurezza
e di difesa dei suoi membri, come previsto dal Trattato di Washington.


26. L'Alleanza cerca di preservare la pace e di rafforzare la
sicurezza e la stabilità euro-atlantiche attraverso: la preservazione dei legami
transatlantici; il mantenimento di efficaci capacità militari che siano
sufficienti per gli scopi di deterrenza e di difesa, e per adempiere all'intera
gamma delle sue missioni; lo sviluppo della Identità di sicurezza e di difesa
europea (ISDE) all'interno dell'Alleanza; una generale capacità di gestire le
crisi con successo; la sua apertura continua a nuovi membri; e la continua
ricerca di partenariato, cooperazione e dialogo con altre nazioni, come parte
del sua impostazione cooperativa della sicurezza euro-atlantica, anche nel
settore del controllo degli armamenti e del disarmo.


Il legame transatlantico

27. La NATO si è impegnata in un forte e dinamico rapporto di
partenariato tra l'Europa e il Nord America, a sostegno dei valori e degli
interessi comuni. La sicurezza dell'Europa e quella del Nord-America sono
inscindibili. Perciò l'impegno dell'Alleanza, nei confronti dell'indispensabile
rapporto transatlantico e della difesa collettiva dei suoi membri, è
fondamentale per la sua credibilità e per la sicurezza e la stabilità dell'area
euro-atlantica.



Il mantenimento delle capacità militari dell'Alleanza

28. Il mantenimento di un'adeguata capacità militare, e di una
sicura preparazione all'azione collettiva nella difesa comune, rimane centrale
per gli obiettivi di sicurezza dell'Alleanza. Tale capacità, insieme con la
solidarietà politica, rimane il fulcro dell'abilità dell'Alleanza nel prevenire
qualunque tentativo di coercizione o di intimidazione, e nel garantire che
un'aggressione militare, diretta contro l'Alleanza, non possa mai essere
percepita come un'opzione con qualche possibilità di successo.


29. Risorse militari che siano efficaci in ogni prevedibile
circostanza sono anche alla base dell'abilità dell'Alleanza nel contribuire alla
prevenzione dei conflitti ed alla gestione delle crisi per mezzo di operazioni
d'intervento in caso di crisi non previste dall'Articolo 5. Queste missioni
possono essere molto impegnative e possono richiedere le stesse qualità
politiche e militari, come coesione, un addestramento multinazionale, e una
vasta pianificazione fatta in precedenza, che sarebbero essenziali in una
situazione prevista dall'Articolo 5. Di conseguenza esse, se pure potranno avere
esigenze speciali, verranno gestite mediante le usuali strutture e procedure
dell'Alleanza.



L'Identità di sicurezza e di difesa europea (ISDE)

30. L'Alleanza, che è il fondamento della difesa collettiva dei
suoi membri e che sarà il mezzo per perseguire gli obiettivi comuni di sicurezza
dovunque sia possibile, conserva l'impegno in favore di un partenariato
transatlantico equilibrato e dinamico. Gli Alleati europei hanno deciso di
mettersi nelle condizioni di assumere maggiori responsabilità nel campo della
sicurezza e della difesa, per accrescere la pace e la stabilità dell'area
euro-atlantica e di conseguenza la sicurezza di tutti gli Alleati. Sulla base
delle decisioni prese dagli Alleati a Berlino nel 1996 e successivamente,
l'Identità di sicurezza e di difesa europea (ISDE) continuerà ad essere
sviluppata all'interno della NATO. Questo processo richiederà un'intima
cooperazione tra la NATO, la UEO e, se e quando opportuno, l'Unione Europea.
Questo metterà in grado tutti gli Alleati europei di dare un più coerente ed
efficace contributo alle missioni ed alle attività dell'Alleanza, in quanto
espressione di responsabilità condivise; rafforzerà il rapporto di partenariato
transatlantico; e aiuterà gli Alleati europei a prendere delle iniziative
autonome, quando necessario, sfruttando la disponibilità dell'Alleanza a mettere
a disposizione i suoi mezzi e le sue risorse, secondo il caso e previo consenso,
per operazioni in cui l'Alleanza non è impegnata militarmente in prima persona,
che siano sotto il controllo politico e la direzione strategica della UEO, o
come diversamente concordato, ed in cui si tenga conto della piena
partecipazione di tutti gli Alleati europei, se così dovessero
scegliere.



Prevenzione dei conflitti e gestione delle crisi

31. Nell'adempimento della sua politica di salvaguardia della
pace, prevenzione della guerra e rafforzamento della sicurezza e della
stabilità, e così come previsto dai compiti fondamentali di sicurezza, la NATO
cercherà, cooperando con altre organizzazioni, di prevenire i conflitti, o, se
dovessero presentarsi delle crisi, di contribuire ad una loro gestione efficace,
in accordo con il diritto internazionale, eventualmente conducendo operazioni
d'intervento in caso di crisi non previste dall'Articolo 5. La disponibilità
dell'Alleanza a portare avanti tali operazioni è a sostegno del più ampio
obiettivo di rafforzare ed estendere la stabilità e spesso vi è coinvolta la
partecipazione dei partner della NATO. La NATO richiama alla memoria la
sua offerta, fatta a Bruxelles nel 1994, di sostenere, secondo i casi e secondo
le proprie procedure, operazioni di peace-keeping ed altre operazioni
sotto l'autorità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite oppure sotto la
responsabilità dell'OSCE, incluso il rendere disponibili risorse e competenze
dell'Alleanza. In questo contesto la NATO ricorda le sue successive decisioni
relative alle operazioni d'intervento nella crisi dei Balcani. Pur tenendo conto
della necessità di solidarietà e coesione nell'Alleanza, la partecipazione a una
qualunque di tali operazioni o missioni rimarrà soggetta a decisioni, da parte
degli stati membri, che siano in accordo con le costituzioni nazionali.


32. La NATO farà pieno uso del partenariato, della
cooperazione, del dialogo e dei suoi legami con altre istituzioni per
contribuire a prevenire le crisi e, se dovessero sorgere, a disinnescarle al
primo stadio. Un approccio coerente alla gestione delle crisi, come per
qualunque uso della forza da parte dell'Alleanza, richiederà che le autorità
politiche dell'Alleanza coordinino e scelgano risposte appropriate da un insieme
di misure sia politiche che militari e che esercitino uno stretto controllo
politico ad ogni stadio.



Partenariato, cooperazione e dialogo

33. L'Alleanza con la sua azione di ricerca di rapporti di
partenariato, di cooperazione e di dialogo costituisce una forza positiva nel
promuovere la sicurezza e la stabilità in tutta l'area euro-atlantica. Con un
comportamento aperto e franco, l'Alleanza cerca di mantenere la pace, appoggia e
promuove la democrazia, contribuisce alla prosperità e al progresso, e
incoraggia genuine relazioni di partenariato con e tra tutti i paesi democratici
dell'area euro-atlantica. Tutto ciò ha lo scopo di accrescere la sicurezza di
tutti, nessuno escluso, ed aiuta a superare divisioni e disaccordi che
potrebbero portare ad instabilità e a conflitti.


34. Il Consiglio di partenariato euro-atlantico
(Euro-Atlantic Partnership Council) (EAPC) rimarrà la struttura di
riferimento che abbraccia tutti gli aspetti della cooperazione della NATO con i
suoi partner. Essa offre una dimensione politica più ampia sia per le
consultazioni che per la cooperazione. Le consultazioni nell'ambito dell'EAPC
producono maggior trasparenza e fiducia tra i suoi membri sui temi riguardanti
la sicurezza, contribuiscono a prevenire i conflitti e a gestire le crisi, e
sviluppano attività concrete di cooperazione, inclusi i piani di emergenza in
ambito civile, e questioni scientifiche ed ambientali.


35. Il Partenariato per la Pace (Partnership for Peace)
(PfP) è il meccanismo principale per creare legami di sicurezza tra l'Alleanza e
i suoi partner e per accrescere l'interoperabilità tra i partner e
la NATO. Con programmi dettagliati che riflettono le capacità e gl'interessi dei
singoli partner, gli Alleati e i partner si adoperano per ottenere
trasparenza nei piani e nei bilanci di difesa nazionale; controllo democratico
delle forze difensive; strutture d'intervento in caso di disastri civili ed
altre emergenze; e lo sviluppo della capacità di lavorare insieme, incluse le
operazioni del PfP a guida NATO. L'Alleanza è impegnata ad aumentare
l'importanza del ruolo dei partner nelle decisioni e nelle pianificazioni
del PfP, e a rendere il PfP più operativo. La NATO si è assunto l'impegno di
consultarsi con ogni attivo partecipante al Partenariato se quel partner
si accorgesse di una minaccia diretta all'integrità del suo territorio, alla sua
indipendenza politica o alla sua sicurezza.


36. La Russia ha un ruolo unico per la sicurezza
euro-atlantica. Nel quadro dell'Atto istitutivo NATO-Russia sulle relazioni
reciproche, la cooperazione e la sicurezza [risale al 1997, ndT], la NATO e la Russia si sono
impegnate a sviluppare le loro relazioni sulla base di interessi comuni,
reciprocità e trasparenza, per raggiungere una pace duratura e completa
nell'area euro-atlantica, basata sui principi della democrazia e della sicurezza
nella cooperazione. La NATO e la Russia hanno concordato di dare concretezza al
loro comune impegno per costruire un'Europa stabile pacifica ed integra. Un
forte, stabile e duraturo partenariato tra la NATO e la Russia è essenziale per
ottenere una stabilità durevole nell'area euro-atlantica.


37. L'Ucraina occupa un posto speciale nel contesto di
sicurezza euro-atlantica ed è un partner importante ed efficace nel
promuovere la stabilità ed i valori comuni di democrazia. La NATO si è impegnata
in un ulteriore rafforzamento del particolare rapporto di partenariato con
l'Ucraina sulla base della Carta NATO-Ucraina, che include consultazioni
politiche su temi di interesse comune e una grande varietà di concrete attività
di cooperazione. L'Alleanza continua a sostenere la sovranità e l'indipendenza
dell'Ucraina, la sua integrità territoriale, il suo sviluppo democratico, la sua
prosperità economica, e il suo stato di nazione non nuclearizzata, in quanto
fattori chiave di stabilità e sicurezza nell'Europa centrale e orientale e
nell'Europa intera.


38. Il Mediterraneo è un'area che interessa particolarmente
all'Alleanza. La sicurezza in Europa è fortemente collegata alla sicurezza e
alla stabilità nel Mediterraneo. Il processo del "Dialogo con i paesi del
Mediterraneo" [Gruppo di cooperazione sul Mediterraneo, che coinvolge la NATO e 6 paesi della regione mediterranea: Egitto, Israele,
Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia, ndT] ad opera della NATO è parte integrante dell'impostazione
cooperativa da parte della NATO del tema della sicurezza. Esso costituisce una
struttura per costruire fiducia, promuove trasparenza e cooperazione in questa
regione, e rafforza ed è rafforzato da altre analoghe iniziative internazionali.
L'Alleanza si impegna a sviluppare gradualmente gli aspetti politici, civili, e
militari del "Dialogo" allo scopo di raggiungere una cooperazione più stretta
con quei paesi che partecipano a questo "Dialogo", nonché un loro coinvolgimento
più attivo.



Allargamento

39. L'Alleanza rimane aperta a nuove adesioni, secondo
l'Articolo 10 del Trattato di Washington. Essa è pronta ad estendere ulteriori
inviti, negli anni a venire, a nazioni che lo richiedano e che siano in grado di
assumersi le responsabilità e gli obblighi dell'adesione, e non appena la NATO
stabilisse che l'inclusione di queste nazioni sarebbe utile agli interessi
politici e strategici complessivi dell'Alleanza, rafforzando la sua efficacia e
coesione, e accrescendo la sicurezza e la stabilità europea complessiva. A tale
scopo, la NATO ha istituito un programma di attività per assistere i paesi
aspiranti, nella loro preparazione ad una possibile futura adesione, e nel
contesto del suo più ampio rapporto con quei paesi. Non sarà escluso dalla
considerazione alcun paese europeo democratico la cui ammissione soddisfacesse
gli obiettivi del Trattato.



Controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione

40. La politica dell'Alleanza di appoggio a campagne per il
controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione continuerà ad avere un
ruolo principale per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza
dell'Alleanza. Gli Alleati hanno intenzione di accrescere la sicurezza e la
stabilità, mettendo in gioco forze ad un livello il più basso possibile, purché
consistente con la richiesta capacità dell'Alleanza di provvedere alla difesa
collettiva e di adempiere all'intera varietà dei suoi compiti. L'Alleanza
continuerà ad assicurare - come parte importante della sua impostazione ampia
del tema della sicurezza - che rimangano in armonia gli obbiettivi della difesa
da un lato e del controllo degli armamenti, del disarmo e della non
proliferazione dall'altro. L'Alleanza continuerà a contribuire attivamente allo
sviluppo di accordi per il controllo degli armamenti, per il disarmo e la non
proliferazione così come allo sviluppo di misure che costruiscano fiducia e
sicurezza. Gli Alleati considerano seriamente il loro ruolo distintivo nel
promuovere un controllo internazionale degli armamenti e un processo di disarmo
più ampio, più comprensivo e maggiormente verificabile. L'Alleanza accrescerà i
suoi sforzi politici per ridurre i pericoli che dovessero sorgere dal
proliferare delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori. Il principale
obiettivo di non proliferazione, dell'Alleanza e dei suoi membri, è quello di
prevenire il verificarsi della proliferazione o, se ciò dovesse accadere, di
invertirne la tendenza attraverso mezzi diplomatici. L'Alleanza assegna grande
importanza alla persistente validità ed alla piena realizzazione, ad opera di
tutte le parti, del Trattato sulle CFE (Forze armate convenzionali in Europa),
come elemento essenziale nell'assicurare la stabilità dell'area
euro-atlantica.







Parte IV - Linee guida per le forze dell'Alleanza



Principi della strategia dell'Alleanza

41. L'Alleanza intende mantenere la capacità militare
necessaria per realizzare l'intera gamma delle missioni della NATO. Principi
supremi per tutte le missioni dell'Alleanza sono quelli della solidarietà e
della unità strategica degli Alleati. Le forze dell'Alleanza devono garantire
l'efficacia militare e la libertà d'azione della NATO. La sicurezza di tutti gli
Alleati è indivisibile: un attacco ad uno di essi è un attacco a tutti.
Relativamente alla difesa collettiva come prevista dall'Art. 5 del Trattato di
Washington, le forze militari congiunte dell'Alleanza devono avere un potere di
deterrenza nei confronti di ogni potenziale aggressione contro di essa, e, se un
attacco dovesse verificarsi ugualmente, devono essere in grado di fermare
l'avanzata di un aggressore quanto prima possibile, e di assicurare indipendenza
politica e integrità territoriale degli stati membri. Devono anche essere
preparate a contribuire alla prevenzione dei conflitti e a condurre operazioni
d'intervento in caso di crisi non previste dall'Art. 5. Le forze dell'Alleanza
hanno un ruolo essenziale nel sostenere la cooperazione e l'intesa con i
partner della NATO e con gli altri stati, in particolare nell'aiutare i
partner nel prepararsi a possibili partecipazioni ad operazioni di PfP a
guida NATO. In questo modo esse contribuiscono alla preservazione della pace,
alla salvaguardia degli interessi comuni di sicurezza dei membri dell'Alleanza,
e al mantenimento della sicurezza e della stabilità dell'area euro-atlantica.
Con l'azione di deterrenza dall'uso di armi NBC, esse contribuiscono agli sforzi
dell'Alleanza diretti a prevenire la proliferazione di queste armi e dei loro
vettori.


42. Il raggiungimento degli intenti dell'Alleanza dipende
fondamentalmente dall'equa ripartizione dei ruoli, dei rischi e delle
responsabilità, così come dei benefici, della difesa comune. La presenza in
Europa di forze convenzionali e nucleari degli Stati Uniti continua a rivestire
un'importanza vitale per la sicurezza dell'Europa, che è indissolubilmente
legata a quella del Nord America. Gli Alleati nord-americani contribuiscono
all'Alleanza con forze militari utilizzabili per le missioni dell'Alleanza, con
il loro più ampio contributo alla pace e alla sicurezza internazionali, e
mettendo a disposizione eccezionali strutture per l'addestramento, sul
continente nord-americano. Gli Alleati europei pure danno contributi di vario
genere e sostanziali. Man mano che progredisce il processo di sviluppo dell'ISDE
all'interno dell'Alleanza, gli Alleati europei accresceranno ulteriormente il
loro contributo alla difesa comune e alla pace e stabilità internazionali anche
attraverso formazioni multinazionali.


43. Il principio dell'impegno collettivo nella difesa
dell'Alleanza si sostanzia in intese concrete che mettono gli Alleati in
condizione di godere dei sostanziali vantaggi politici, militari e di risorse
della difesa collettiva, e che prevengono la rinazionalizzazione delle politiche
di difesa, senza privare gli Alleati della loro sovranità. Queste intese mettono
altresì le forze della NATO in condizione di portare avanti operazioni
d'intervento in caso di crisi non previste dall'Art. 5 e costituiscono un
prerequisito per una risposta coerente dell'Alleanza a tutte le possibili
evenienze. Esse si basano su procedure di consultazione, su una struttura
militare integrata e su accordi di cooperazione. Le caratteristiche principali
comprendono una pianificazione collettiva delle forze; finanziamenti comuni; una
pianificazione operativa comune; formazioni multinazionali, meccanismi
organizzativi dei quartier generali e dei comandi; un sistema integrato della
difesa aerea; un bilanciamento dei ruoli e delle responsabilità tra gli Alleati;
lo stazionamento e il dispiegamento di forze fuori dal territorio nazionale,
quando richiesto; intese, compresa la pianificazione, riguardo alla gestione
delle crisi e alla predisposizione dei rinforzi; parametri e procedure comuni in
materia di attrezzature, addestramento e logistica; elaborazioni teoriche ed
esercitazioni congiunte ed integrate quando necessarie; e cooperazione riguardo
alle infrastrutture, agli armamenti e alla logistica. L'inclusione dei
partner della NATO in questi progetti o lo sviluppo di progetti similari
per loro, in aree appropriate, è anche strumentale al rafforzamento della
cooperazione e degli sforzi comuni per quel che riguarda la sicurezza
euro-atlantica.


44. Finanziamenti multinazionali, anche attraverso il
budget militare e il NATO Security Investment Programme,
continueranno ad avere un ruolo importante nell'acquisizione e nel mantenimento
di mezzi e funzioni necessarie. La gestione delle risorse dovrebbe essere
guidata dalle esigenze militari dell'Alleanza man mano che esse si evolvono.


45. L'Alleanza sostiene lo sviluppo ulteriore della ISDE
all'interno dell'Alleanza, anche nell'esser pronti a rendere disponibili mezzi e
funzioni per operazioni sotto il controllo politico e la direzione strategica o
della UEO o secondo quanto diversamente concordato.


46. Allo scopo di salvaguardare la pace e di prevenire la
guerra o qualsiasi forma di coercizione, l'Alleanza continuerà a mantenere nel
futuro prevedibile un'adeguata combinazione di forze nucleari e convenzionali
con base in Europa e mantenute aggiornate ove necessario, ma comunque al livello
minimo sufficiente. Tenendo in considerazione la diversità di rischi che
potrebbe trovarsi ad affrontare, l'Alleanza dovrà mantenere le forze necessarie
a garantire una credibile deterrenza e a fornire una vasta gamma di possibilità
di reazione di tipo convenzionale. Le forze convenzionali dell'Alleanza, però,
non possono garantire da sole una deterrenza credibile. Le armi nucleari
forniscono un contributo del tutto unico nel rendere i rischi di un'aggressione
contro l'Alleanza non valutabili e inaccettabili. Di conseguenza esse restano
essenziali per preservare la pace.



L'assetto delle forze dell'Alleanza

Le missioni delle forze militari dell'Alleanza


47. Il ruolo principale delle forze militari dell'Alleanza è di
difendere la pace e di garantire l'integrità territoriale, l'indipendenza
politica e la sicurezza degli stati membri. Le forze dell'Alleanza devono
conseguentemente essere capaci di svolgere deterrenza e difesa con efficacia, di
mantenere o ripristinare l'integrità territoriale delle nazioni alleate e - in
caso di conflitto - di fermare rapidamente la guerra operando affinché un
aggressore riconsideri la sua decisione, cessi il suo attacco e si ritiri. Le
forze della NATO devono conservare la capacità di provvedere alla difesa
collettiva, in tanto che conducono efficaci operazioni d'intervento in caso di
crisi non previste dall'Art. 5.


48. Il mantenimento della sicurezza e della stabilità nell'area
euro-atlantica è d'importanza chiave. Un obbiettivo importante dell'Alleanza e
delle sue forze è di tenere a distanza i rischi, affrontando le crisi potenziali
in uno stadio iniziale. Nel caso di una crisi che metta a repentaglio la
stabilità euro-atlantica e possa colpire la sicurezza di membri dell'Alleanza,
le forze militari dell'Alleanza possono essere chiamate a condurre operazioni di
risposta a tale crisi. Esse possono anche essere chiamate a contribuire al
mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, attraverso la
conduzione di operazioni in sostegno di altre istituzioni internazionali,
integrando e rafforzando azioni politiche all'interno di una impostazione ampia
della sicurezza.


49. Nel contribuire alla gestione di crisi per mezzo di
operazioni militari, le forze dell'Alleanza dovranno avere a che fare con una
complessa ed articolata gamma di attori, di rischi, di situazioni ed esigenze,
tra cui anche emergenze di tipo umanitario. Alcune operazioni d'intervento in
caso di crisi non previste dall'Art. 5 possono essere tanto impegnative quanto
alcune missioni di difesa collettiva. Forze ben addestrate e ben equipaggiate, a
livelli adeguati di prontezza e con una potenza sufficiente ad affrontare tutta
la varietà delle evenienze così come a provvedere ad adeguate strutture di
supporto, a strumenti di pianificazione e a capacità di comando e di controllo,
sono essenziali nel fornire un efficiente contributo militare. L'Alleanza
dovrebbe anche essere preparata a sostenere, sulla base di funzioni separabili
ma non separate, operazioni sotto il controllo politico e la direzione
strategica o della UEO o secondo quanto diversamente concordato. La potenziale
partecipazione di partner e altre nazioni non-NATO ad operazioni a guida
NATO, così come possibili operazioni insieme alla Russia, sarebbero ulteriori
elementi di gran valore nel contributo della NATO alla gestione di crisi che
investano la sicurezza euro-atlantica.


50. Le forze militari dell'Alleanza inoltre contribuiscono a
promuovere la stabilità in tutta l'area euro-atlantica, attraverso la loro
partecipazione ad incontri tra militari e ad altre attività di cooperazione e ad
esercitazioni del Partenariato per la Pace, così come a quelle organizzate per
approfondire le relazioni della NATO con la Russia, l'Ucraina e i paesi
Mediterranei del "Dialogo". Esse contribuiscono alla stabilità e all'intesa,
partecipando ad attività atte a costruire fiducia, comprese quelle che
accrescono la trasparenza e migliorano la comunicazione; così come alla verifica
degli accordi sul controllo degli armamenti e alle campagne umanitarie di
sminamento. Settori chiave di consultazione e cooperazione possono includere tra
gli altri: addestramento ed esercitazioni, interoperabilità, relazioni tra
civili e militari, sviluppo di concetti e di teoria, pianificazione della
difesa, gestione delle crisi, temi relativi alla proliferazione, cooperazione
negli armamenti e partecipazione ai programmi operativi e alle stesse
operazioni.



Linee direttive per l'assetto delle forze dell'Alleanza


51. Per realizzare i propri compiti fondamentali di sicurezza e
i principi della sua strategia, l'organizzazione delle forze dell'Alleanza dovrà
essere adattata con continuità per soddisfare efficacemente alle esigenze
dell'intera gamma delle missioni dell'Alleanza e per rispondere alle sfide del
futuro. L'assetto delle forze degli Alleati, fondandosi sulle forze di
differenti strutture di difesa nazionali, si conformerà alle linee direttive
sviluppate nei paragrafi seguenti.


52. Le dimensioni, la prontezza, la disponibilità e il
dispiegamento delle forze militari dell'Alleanza rifletteranno il suo impegno
nella difesa collettiva e nel condurre operazioni d'intervento in caso di crisi,
talvolta con breve preavviso, a distanza dalle loro basi di appartenenza, ed
anche all'esterno del territorio degli Alleati. Le caratteristiche delle forze
dell'Alleanza rifletteranno anche le clausole dei pertinenti accordi sul
controllo degli armamenti. Le forze dell'Alleanza devono essere adeguate, in
forza e capacità, per scoraggiare e contrastare aggressioni contro uno qualsiasi
degli Alleati. Esse devono essere interoperative e basarsi su opportune
elaborazioni di teoria militare e su appropriate tecnologie. Esse devono essere
mantenute al livello richiesto di prontezza e di capacità di dispiegamento, ed
essere in grado di raggiungere il successo militare in un'ampia gamma di
complesse operazioni, congiunte e combinate, che possono anche includere
partner ed altre nazioni non-NATO.


53. Questo significa in particolare:


    1. che le dimensioni complessive delle forze degli Alleati
      saranno tenute ai livelli più bassi compatibili con le esigenze della difesa
      collettiva e degli altri compiti dell'Alleanza; esse verranno mantenute ad un
      grado di prontezza d'intervento adeguato e differenziato;

    2. che la distribuzione geografica delle forze in tempo di pace
      assicurerà una presenza militare sufficiente in ogni parte del territorio
      dell'Alleanza, compresa la possibilità di stazionamento e dispiegamento di forze
      fuori dai territori e dalle acque nazionali e in previsione di proiezioni di
      forze dove e quando necessarie. Dovranno essere tenute in conto considerazioni
      di carattere regionale e, in particolare, geostrategiche all'interno
      dell'Alleanza, dal momento che instabilità alla periferia del territorio NATO
      potrebbero condurre a crisi o conflitti tali da richiedere un intervento
      militare dell'Alleanza, potenzialmente con tempi brevi di preavviso;

    3. che la struttura di comando della NATO sarà in grado di
      assumere il comando e il controllo nell'intera varietà delle missioni militari
      dell'Alleanza, anche attraverso l'uso di quartier generali, congiunti e unitari,
      dislocabili, in particolare di quartier generali di CJTF, per comandare e
      controllare forze multinazionali e con finalità molteplici. Essa sarà anche
      capace di provvedere ad operazioni sotto il controllo politico e la direzione
      strategica o della UEO o come diversamente concordato, in tal modo contribuendo
      allo sviluppo della ISDE all'interno dell'Alleanza, e di condurre operazioni a
      guida NATO d'intervento in caso di crisi non previste dall'Art. 5, alle quali
      possono partecipare partner ed altri paesi;

    4. che complessivamente l'Alleanza richiederà, sia nel breve
      che nel lungo termine e per l'intera varietà dei suoi compiti, capacità
      operative essenziali come: un'efficace capacità di combattimento; capacità di
      schieramento e mobilità; capacità di sopravvivenza di forze e di infrastrutture;
      e capacità di approvigionamento, non trascurando la logistica e la possibilità
      di rotazione delle forze. Per sviluppare queste capacità al loro pieno
      potenziale per operazioni multinazionali, sarà importante l'interoperabilità,
      anche in riferimento ai fattori umani, l'uso di adeguata tecnologia avanzata, il
      mantenimento della superiorità d'informazione nelle operazioni militari, ed un
      personale altamente qualificato con un ampio spettro di specializzazioni.
      Capacità adeguate nei settori del comando, del controllo e delle comunicazioni
      così come nei servizi informativi e di sorveglianza opereranno come necessari
      moltiplicatori di forza;

    5. e. che in ogni momento una parte limitata, ma militarmente
      significativa, di forze di terra, di aria e di mare sarà in grado di reagire con
      la rapidità necessaria ad una vasta gamma di eventualità, compreso un attacco
      improvviso ad un qualunque Alleato. Una quantità maggiore di unità militari sarà
      disponibile, con la prontezza appropriata, per sostenere operazioni prolungate,
      sia all'interno che all'esterno del territorio dell'Alleanza, anche per mezzo di
      una rotazione delle forze impiegate. Nel complesso queste forze devono esser di
      qualità, quantità e prontezza sufficienti per contribuire a costituire un
      deterrente e una difesa contro limitati attacchi all'Alleanza;

    6. f. che l'Alleanza deve essere capace di mettere insieme forze
      ancora maggiori - attraverso il rinforzo, la mobilitazione delle riserve o la
      ricostituzione delle forze - quando si rendesse necessario, sia in seguito ad un
      qualche cambiamento di rilievo nel contesto di sicurezza sia per compiti
      limitati. Tale possibilità di aumento deve essere proporzionale alle minacce
      potenziali alla sicurezza dell'Alleanza, compresi gli sviluppi potenziali di
      lungo termine. Deve tener conto della possibilità di miglioramenti sostanziali
      nella prontezza e nella efficacia di forze militari alla periferia
      dell'Alleanza. Le capacità di tempestivi rinforzi e rifornimenti sia all'interno
      che all'esterno dell'Europa e del Nord America rimarranno di vitale importanza,
      insieme alla conseguente necessità di un alto grado di efficienza nello
      schierarsi, nella mobilità e nella flessibilità;

    7. che appropriate strutture militari e procedure, tra cui
      quelle che fornirebbero la capacità di mettere insieme, schierare e ritirare le
      forze rapidamente e selettivamente, sono necessarie allo scopo di permettere
      azioni controllate, flessibili e tempestive mirate a ridurre e disinnescare le
      tensioni. Queste predisposizioni devono essere oggetto di esercitazioni
      periodiche in tempo di pace;

    8. h. che l'assetto difensivo dell'Alleanza deve avere la capacità
      di gestire in modo appropriato ed efficace i rischi connessi alla proliferazione
      delle armi NBC e dei loro vettori, le quali pure costituiscono una potenziale
      minaccia alle popolazioni, ai territori e alle forze armate dell'Alleanza. è
      necessaria una miscela bilanciata di forze, di capacità di reazione e di mezzi
      difensivi rafforzati;

    9. i. che le forze e le ifrastrutture dell'Alleanza devono essere
      protette da rischi di attacchi terroristici.



Caratteristiche delle forze convenzionali


54. E' essenziale che le forze militari alleate dispongano di
una capacità credibile di provvedere all'intera varietà delle missioni
dell'Alleanza. Questa esigenza dovrà riflettersi nelle strutture e nei livelli
tecnici di forze e di equipaggiamenti; nella prontezza, nella disponibilità e
nella capacità di approvigionamento; nell'addestramento e nelle esercitazioni;
nelle scelte di schieramento e d'impiego; e nelle capacità di accrescimento e di
mobilitazione delle forze. Lo scopo dovrebbe essere quello di raggiungere un
bilanciamento ottimale tra forze di pronto intervento, capaci di intervenire
rapidamente e con la necessaria tempestività nella difesa collettiva o in
operazioni d'intervento in caso di crisi non previste dall'Art. 5; forze con
gradi diversi di un livello più basso di prontezza d'intervento, che
costituiscano il grosso delle forze necessarie per la difesa collettiva, per il
ricambio di quelle destinate a sostenere le operazioni militari d'intervento in
caso di crisi, o per rinforzi supplementari in una data regione; e infine una
capacità, a più lungo termine, di concentramento e d'incremento di forze,
nell'eventualità peggiore, ma molto improbabile, di operazioni su larga scala
per la difesa collettiva. Una parte sostanziale delle forze dell'Alleanza sarà
in grado di ricoprire più d'uno di questi ruoli.


55. Le forze dell'Alleanza saranno strutturate per riflettere
la natura multinazionale e congiunta delle missioni dell'Alleanza. I compiti
essenziali comprenderanno il controllo, la protezione e la difesa del
territorio; la garanzia del libero utilizzo delle vie di comunicazione
marittime, aeree e terrestri; il controllo dei mari e la protezione degli
schieramenti delle forze marine di deterrenza dell'Alleanza; la conduzione di
operazioni aeree indipendenti e combinate; la garanzia della sicurezza dello
spazio aereo ed un efficace ed estesa difesa aerea; la sorveglianza, i servizi
d'informazione, le ricognizioni e la guerra elettronica; il trasporto
strategico; l'allestimento di strutture di controllo e di comando efficaci e
flessibili, tra cui quartier generali congiunti dislocabili.


56. L'assetto difensivo dell'Alleanza contro i rischi e le
minacce potenziali di proliferazione di armi NBC e dei loro vettori, deve
continuare ad essere migliorato, anche lavorando sulla difesa missilistica. Dal
momento che le forze della NATO possono essere chiamate ad operare oltre i
confini della NATO, le unità capaci di occuparsi dei rischi di proliferazione
devono essere flessibili, mobili, rapidamente schierabili e di facile
approvigionamento. Studi teorici, pianificazione, addestramento ed esercitazioni
militari devono anche preparare l'Alleanza a scoraggiare l'uso di armi NBC e a
difendersi da esse. Lo scopo di questa impostazione sarà di ridurre
ulteriormente la vulnerabilità delle forze militari della NATO, mantenendo nel
contempo la loro flessibilità ed efficacia malgrado la presenza, la minaccia o
l'uso di armi NBC.


57. La strategia della NATO non include una capacità bellica di
tipo chimico o biologico. Gli Alleati si adoperano a sostegno di un'adesione da
parte di tutti ai relativi regimi di disarmo. Però, anche se un ulteriore
progresso riguardo all'interdizione di armi chimiche e biologiche può essere
realizzato, sarà indispensabile mantenere precauzioni di natura difensiva.


58. In relazione al ridotto livello complessivo di forze e alle
limitate risorse, la capacità di lavorare assieme a stretto contatto sarà di
vitale importanza per la realizzazione dei compiti dell'Alleanza. A tale
riguardo risulteranno essenziali i meccanismi di difesa collettiva
dell'Alleanza, tra cui, per gli Alleati coinvolti, il ruolo chiave è svolto
dalla struttura militare integrata. Le varie componenti dei piani di difesa
della NATO necessitano d'essere efficacemente coordinate a tutti i livelli, per
assicurare che le forze e le strutture di supporto siano preparate a svolgere
tutti i loro ruoli. Gli scambi d'informazione tra gli Alleati, riguardo ai loro
piani militari, contribuiscono ad assicurare la disponibilità delle risorse
necessarie alla esecuzione di questi ruoli. Le consultazioni in caso
d'importanti cambiamenti nei piani di difesa nazionale pure saranno d'importanza
fondamentale. La cooperazione nello sviluppo dei nuovi concetti operativi sarà
essenziale come risposta alle sfide poste dall'evolversi del contesto di
sicurezza. Gli accordi pratici dettagliati, che sono stati sviluppati come parte
dell'Identità europea di sicurezza e di difesa all'interno dell'Alleanza,
contribuiscono ad una stretta cooperazione tra gli Alleati, senza che vi sia
un'inutile duplicazione delle strutture e delle risorse.


59. Per essere in grado di rispondere con flessibilità alle
possibili evenienze e di realizzare una conduzione efficace delle missioni,
l'Alleanza richiede l'esistenza di sufficienti risorse logistiche, tra cui mezzi
di trasporto, supporti sanitari e scorte in modo da schierare e approvigionare
tutti i tipi di forze con efficacia. La conformità a parametri comuni favorirà
la cooperazione e l'efficienza economica nel provvedere al supporto logistico
per le forze alleate. Particolari sfide, a livello logistico, verranno poste
dall'organizzare e dal sostenere operazioni fuori dal territorio degli Alleati,
dove poco o nessun sostegno potrebbe esserci da parte di nazioni ospiti. La
capacità di mettere in campo forze più consistenti, equipaggiate ed addestrate
adeguatamente, in maniera tempestiva e ad un livello tale da soddisfare tutta la
varietà delle missioni dell'Alleanza, pure darà un contributo essenziale alla
gestione delle crisi ed alla difesa. Questa capacità comprenderà la possibilità
di far affluire rinforzi in qualunque zona a rischio e di stabilire una presenza
multinazionale quando e dove sia necessario. Forze di vario tipo ed a vari
livelli di prontezza potranno essere impiegate in maniera flessibile per
operazioni di rinforzo sia all'interno dell'Europa che oltre Atlantico. Questo
richiederà inoltre il controllo delle vie di comunicazione, nonché le
appropriate predisposizioni addestrative e di sostegno.


60. L'interazione tra le forze dell'Alleanza e l'ambiente
civile (sia governativo che non), in cui esse operano, è cruciale per il
successo delle operazioni. La cooperazione civile-militare è interdipendente:
mezzi militari sono richiesti sempre di più per assistere le autorità civili;
allo stesso tempo il supporto civile alle operazioni militari è importante per
la logistica, le comunicazioni, il supporto sanitario e le relazioni pubbliche.
Di conseguenza sarà essenziale la cooperazione tra i corpi militari e civili
dell'Alleanza.


61. La capacità dell'Alleanza di realizzare l'intera gamma dei
suoi compiti si poggerà in maniera crescente su forze multinazionali, che
integreranno gli impegni nazionali nei confronti della NATO per gli Alleati in
esse coinvolti. Tali forze, che sono utilizzabili per qualunque missione
dell'Alleanza, sono la dimostrazione della determinazione dell'Alleanza a
mantenere una difesa collettiva credibile; accrescono la coesione dell'Alleanza;
rafforzano il rapporto di partenariato transatlantico e irrobusticono la ISDE
all'interno dell'Alleanza. Le forze multinazionali, in particolare quelle capaci
di un rapido schieramento per la difesa collettiva o per operazioni d'intervento
in caso di crisi non previste dall'Art. 5, rafforzano la solidarietà. Esse
forniscono anche una possibilità di schierare formazioni più robuste di quelle
disponibili su base esclusivamente nazionale, consentendo così di utilizzare in
maniera più efficiente le scarse risorse disponibili per la difesa. Ciò può
comprendere anche un'impostazione, riguardo a compiti e funzioni specifiche,
altamente integrata e multinazionale, un'impostazione che sottende l'attuazione
del concetto della CJTF (Combined Joint Task Force). Nel quadro delle
operazioni di sostegno della pace, efficaci formazioni multinazionali ed altre
disposizioni che coinvolgano dei partner saranno preziose. Al fine di
sfruttare a pieno il potenziale offerto da formazioni multinazionali, è della
più grande importanza il miglioramento della interoperabilità, tra l'altro
attraverso adeguati addestramenti ed esercitazioni.



Caratteristiche delle forze nucleari


62. L'obiettivo fondamentale delle forze nucleari degli Alleati
è politico: preservare la pace, prevenire atti coercitivi e qualsiasi forma di
guerra. Esse continueranno a svolgere un ruolo essenziale nel determinare uno
stato d'incertezza, nella mente di un qualsiasi aggressore, sulla natura della
risposta degli Alleati ad un'aggressione militare. Stanno a dimostrare che
un'aggressione di qualsiasi tipo non costituisce una scelta razionale. La
suprema garanzia della sicurezza degli Alleati è fornita dalle forze nucleari
strategiche dell'Alleanza, in particolare da quelle degli Stati Uniti; le forze
nucleari indipendenti della Gran Bretagna e della Francia, che hanno di per sé
un ruolo di deterrenza, contribuiscono alla capacità di deterrenza complessiva
ed alla sicurezza degli Alleati.


63. Un assetto delle forze nucleari dell'Alleanza che sia
credibile e la possibilità di dimostrare la solidarietà alleata e il comune
impegno nella prevenzione della guerra continuano a richiedere, da parte degli
Alleati europei interessati, una diffusa partecipazione ai compiti nucleari
nella pianificazione collettiva della difesa, all'insediamento di armi nucleari
sui propri territori in tempo di pace e ai dispositivi di comando, di controllo
e di consultazione. Le forze nucleari di base in Europa ed assegnate alla NATO
forniscono un collegamento essenziale, sia di natura politica che militare, tra
gli Alleati europei e quelli Nord-americani. L'Alleanza manterrà quindi adeguate
forze nucleari in Europa. Tali forze devono possedere le caratteristiche
necessarie e presentare appropriate flessibilità d'impiego e capacità di
sopravvivenza, in modo da essere percepite come un elemento credibile ed
efficace della strategia alleata intesa a prevenire la guerra. Esse verranno
mantenute al livello minimo sufficiente per salvaguardare la pace e la
stabilità.


64. Gli Alleati interessati ritengono che, con i cambiamenti
radicali avvenuti nel quadro della sicurezza, tra i quali vanno compresi i
livelli ridotti di forze convenzionali in Europa e i tempi di allerta aumentati,
la capacità della NATO di sventare una crisi, tramite mezzi diplomatici e di
altro tipo, o, in caso di necessità, di allestire una difesa convenzionale che
abbia successo, è significativamente migliorata. Risultano pertanto estremamente
remote le circostanze nelle quali possa accadere di dover considerare qualsiasi
impiego di armi nucleari. Di conseguenza, sin dal 1991, gli Alleati hanno preso
una serie di provvedimenti che riflettono il contesto di sicurezza del dopo
guerra fredda. Questi provvedimenti includono una drastica riduzione delle
quantità e delle tipologie delle forze sub-strategiche, tra cui l'eliminazione
di tutta l'artiglieria nucleare e dei missili nucleari a corta gittata lanciati
da terra; un significativo allentamento dei criteri di prontezza per le forze
che hanno un ruolo nello scenario nucleare; e l'annullamento dei piani
permanenti per le eventualità nucleari in tempo di pace. Le forze nucleari della
NATO non hanno più alcun paese come obiettivo. Ciò nonostante la NATO manterrà,
al minimo livello consistente con il contesto di sicurezza predominante,
adeguate forze sub-strategiche dislocate in Europa, che costituiranno un
collegamento essenziale con le forze strategiche nucleari, rafforzando il
rapporto transatlantico. Queste consisteranno in aerei a doppia capacità e in un
piccolo numero di testate Trident nella Gran Bretagna. In circostanze normali,
comunque, le armi nucleari sub-strategiche non verranno dislocate sulle navi di
superficie o sui sottomarini d'attacco.






Parte V - Conclusione


65. All'ingresso nella sua sesta decade d'esistenza, l'Alleanza
Nord-atlantica deve essere pronta ad affrontare le sfide e le opportunità di un
nuovo secolo. Il nuovo Concetto strategico riafferma lo scopo permanente
dell'Alleanza e stabilisce i suoi fondamentali compiti di sicurezza. Esso mette
in grado una NATO trasformata di contribuire al contesto di sicurezza in
evoluzione, sostenendo la sicurezza e la stabilità con la forza del suo impegno
collettivo per la democrazia e per la risoluzione pacifica delle dispute. Il
Concetto strategico guiderà la politica di sicurezza e di difesa dell'Alleanza,
i suoi criteri operativi, l'assetto delle sue forze convenzionali e nucleari e
l'organizzazione della difesa collettiva, e sarà via via sottoposto a revisione
alla luce dell'evoluzione del contesto di sicurezza. In un mondo in condizioni
d'incertezza la necessità di una difesa efficace rimane, ma nel riaffermare
questo impegno l'Alleanza continuerà ad usare pienamente ogni opportunità per
contribuire a costruire un continente non diviso, promuovendo ed incoraggiando
la visione di un'Europa integra e libera.

***

La Dichiarazione di Washington

Firmata ed emanata dai Capi di Stato e di Governo
presenti alla riunione
del Consiglio dell'Atlantico del Nord tenutasi a
Washington nei giorni 23 e 24 aprile 1999



1. Noi, i Capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell'Alleanza nordatlantica, dichiariamo per il nuovo secolo il nostro reciproco impegno nel difendere le nostre popolazioni, il nostro territorio e la nostra libertà, basata sulla democrazia, i diritti umani e la legalità. Il mondo ha conosciuto enormi cambiamenti nel corso dell'ultimo secolo, ma i valori che condividiamo e gli interessi comuni in materia di sicurezza restano invariati.

2. In occasione di questo vertice che celebra l'anniversario dell'Alleanza, ribadiamo la nostra determinazione nel continuare a sostenere questi obiettivi, facendo leva sulla consuetudine di fiducia e di cooperazione sviluppatasi nel corso di cinquanta anni. La difesa collettiva resta lo scopo fondamentale della NATO. Confermiamo il nostro impegno nel promuovere la pace, la stabilità e la libertà.

3. Rendiamo omaggio agli uomini e alle donne che hanno servito la nostra Alleanza e che hanno contribuito al progresso della causa della libertà. Al fine di onorarli e di costruire un futuro migliore, contribuiremo a porre le basi per la realizzazione di una comunità euro-atlantica di democrazie più ampia e più forte - una comunità dove le libertà fondamentali e i diritti umani siano sostenuti, dove le frontiere siano vieppiù aperte alla circolazione dei popoli, delle idee e al commercio, dove la guerra diventi inconcepibile.

4. Ribadiamo la nostra fede, così come stabilito nel Trattato dell'Atlantico del Nord, nelle finalità e nei principi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite e rinnoviamo l'espressione del desiderio di vivere in pace con tutte le nazioni, e di comporre qualsiasi contrasto internazionale con mezzi pacifici.

5. Nel futuro dobbiamo dimostrare di essere all'altezza delle nuove sfide, così come lo siamo stati in passato. Stiamo tracciando la linea di azione della NATO alle soglie del ventunesimo secolo: la nostra è un'Alleanza impegnata nella difesa collettiva, in grado di far fronte ai rischi attuali e futuri che si frappongono alla nostra sicurezza, aperta ad accogliere nuovi membri, e ad essere da questi rafforzata, e capace di lavorare congiuntamente con altre istituzioni, partner e paesi del Dialogo Mediterraneo, in una prospettiva di sostegno reciproco, al fine di incrementare la sicurezza e la stabilità a livello euro-atlantico.

6. La NATO incarna un progetto di collaborazione vitale tra l'Europa e l'America del Nord. Guardiamo con favore al nuovo impulso fornito al potenziamento delle capacità difensive europee, al fine di consentire agli Alleati europei di agire congiuntamente in modo più efficace, rafforzando così il partenariato transatlantico.

7. Ribadiamo la nostra determinazione nell'opporci fermamente a coloro che violano i diritti umani, muovono guerra e attuano politiche di conquista territoriale. Provvederemo al rafforzamento della solidarietà politica ed al mantenimento delle forze militari necessarie alla tutela delle nostre nazioni e a far fronte alle sfide poste alla sicurezza nel corso del secolo a venire. Ci impegniamo solennemente al fine di migliorare le nostre capacità difensive per poter adempiere alla totalità delle missioni che l'Alleanza si prefigge di realizzare nel corso del ventunesimo secolo. Continueremo a costruire un clima di fiducia e di sicurezza mediante il controllo degli armamenti, il disarmo e le misure volte alla non-proliferazione delle armi. Ribadiamo la nostra condanna al terrorismo e la nostra determinazione nel tutelarci contro questo flagello.

8. La nostra Alleanza resta aperta a tutte quelle democrazie europee che, indipendentemente da criteri geografici, siano disposte a, ed in grado di, far fronte alle responsabilità poste dall'appartenenza all'Alleanza stessa, e la cui inclusione potrebbe contribuire al potenziamento globale della sicurezza e della stabilità in Europa. La NATO rappresenta un pilastro essenziale di una comunità più ampia fatta di responsabilità e di valori condivisi. Grazie alla collaborazione, alleati e partner, ivi comprese la Russia e l'Ucraina, stanno perfezionando la loro capacità di cooperazione, cancellando così quelle divisioni imposte dalla Guerra Fredda al fine di contribuire alla costruzione di un'Europa unita e libera, dove la sicurezza e la prosperità siano condivise ed indivisibili.

9. A cinquant'anni dalla creazione della NATO, i destini dell'America del Nord e dell'Europa restano inseparabili. Agendo congiuntamente, salvaguardiamo la nostra libertà e la nostra sicurezza e rafforziamo la stabilità in modo più efficiente di quanto ciascuno di noi potrebbe fare operando da solo. Adesso, e per tutto il secolo che sta per iniziare, dichiariamo quali obiettivi fondamentali di questa Alleanza, la pace, la sicurezza e la libertà durature per tutti i popoli dell'Europa e dell'America del Nord.