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 pubblicato il 23 gennaio 2001

Progetto 1999/2000

Presentato il 26 giugno 1999
Commissione per l'utilizzazione del fondo da destinare ad attività culturali e sociali
Università degli Studi di Ferrara

Pubblicazioni Centro Studi per la Pace
Sito Internet - www.studiperlapace.it

 



 
I. Relazione sull'attività finora svolta
1. Ricostruzione analitica
2. Risultati finora raggiunti
a. Conferenze
b. Sensibilizzazione dell'opinione pubblica
(i) Contatti con altre facoltà
(ii) Biblioteca Comunale Ariostea
(iii) Contatti con altre associazioni
c. Presenza su Internet
 
II. Progetto di Studi per la Pace per l'anno accademico 1999-2000
1. Introduzione
2. Attività
a. Conferenze
(i)L'Unione Europea
(ii) Diritti umani e aree di crisi internazionale
b. Pubblicazioni degli atti
c. Sviluppo della pagina Web
3. Conclusioni
III. Indice degli allegati


 

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I. Relazione sull'attività finora svolta

1. Ricostruzione analitica

L'inizio della guerra in Kosovo ha determinato in un gruppo di studenti della Facoltà di Giurisprudenza di Ferrara la volontà di non assistere passivamente agli avvenimenti. In sintesi si cercherà di ricostruire i passi più importanti che hanno portato alla costituzione dell'associazione Studi per la Pace.

La prima iniziativa collettiva di Studi per la Pace può essere considerata l'iniziativa "Mille lire per il Kosovo" (allegato 1a,b, c): alcuni studenti, con il contributo di Cristiana Fioravanti, ricercatrice di diritto internazionale presso la nostra Facoltà, decidono di raccogliere fondi da destinarsi ad un campo di profughi kosovari vicino a Lecce. In due giorni riescono a raccogliere, mediante un banchetto posto nell'atrio dell'edificio sito di fronte alla Facoltà e trasferito anche nella Biblioteca Comunale Ariostea previo assenso della direttrice Dott. Alessandra Chiappini, la somma di 1.500.000£ ca., che vengono in parte destinati al campo profughi (£ 500.000 ca.) ed in parte devoluti alla Missione Arcobaleno (£1.000.000) con l'intestazione "Studenti e Professori della Facoltà di Giurisprudenza di Ferrara". Della raccolta erano stati informati anche i giornali (Resto del Carlino e Nuova Ferrara, che davano conto - in ritardo - dell'iniziativa con un trafiletto d'informazione nelle pagine locali, vedi allegato 1d).

Dato il successo di questa iniziativa, nasce l'idea di proseguire la così proficua collaborazione anche per il futuro: con il contributo di tutti tre studenti elaborano il 14.04.1999 una bozza di manifesto programmatico (allegato 2) per la fondazione di un comitato che abbia come scopo quello di organizzare un ciclo di conferenze che possa entrare nello specifico delle problematiche sollevate dall'intervento armato della Nato in Serbia. Scopo principale di questa iniziativa (e motivo ispiratore delle seguenti) è quello di assumere, come cittadini ma soprattutto come intellettuali e futuri giuristi, un ruolo di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e specificatamente degli altri studenti dell'Ateneo ferrarese. Dal manifesto programmatico:

"(...) un gruppo di studenti della Facoltà di Giurisprudenza, di fronte alla sensazione di impotenza che una tragedia di questa portata non può che determinare nel singolo, decide di unirsi in un Comitato, per organizzare un ciclo di incontri che ci diano la possibilità di informarci, di studiare la situazione, di analizzare le tante sfaccettature della vicenda atrocemente complessa del Kosovo, e di trarne impulso per parlare della situazione internazionale odierna e per capire come muterà, lacerata dalle tante tragedie umanitarie sulle quali non dobbiamo chiudere gli occhi. Cosa si può, cosa si deve fare per la pace e per il rispetto dei diritti umani? A questa domanda molte risposte vengono date ogni giorno, alcune di esse troppo dolorose. A noi è sembrato di poter, per cominciare da qualche parte nel nostro piccolo mondo, studiare per la pace."

Previa ricognizione delle disponibilità di relatori si decide di articolare il ciclo di riunioni in 4 conferenze.

La prima, "ONU e NATO negli interventi armati: profili internazionali e profili interni" (allegato 3), ha lo scopo di chiarire natura e limiti dell'intervento della Nato sia dal punto di vista del diritto internazionale che da quello dell'ordinamento italiano.

Fin da subito emerge in maniera molto netta la volontà di collaborare attivamente ed in prima persona non solo all'organizzazione della conferenza, ma anche e soprattutto all'attività di ricerca e di studio legato ai temi in oggetto. Viene dunque deciso che in tutte le conferenze Studi per la Pace debba esprimere, oltre al moderatore, anche un relatore che tratti autonomamente un tema attinente all'oggetto della serata. In più si decide che ogni conferenza debba essere accompagnata da un pacchetto di materiali (documenti informativi, bibliografia, ecc.) che possa essere per i partecipanti da fonte d'informazione immediata, considerato anche il fatto che le conferenze volevano essere rivolte innanzitutto a "profani" della materia giuridica (in primis a studenti delle altre facoltà). Alla prima conferenza, ospitata, come del resto le seguenti, dalla Biblioteca Comunale Ariostea, intervengono Giovanni Battaglini, Roberto Bin e la Cristiana Fioravanti, nonché, per Studi per la Pace, Kolja Canestrini. Per raggiungere più pubblico possibile vengono spediti fax ai giornali più presenti sul territorio (Resto del Carlino, Nuova Ferrara, l'Unità, Gazzettino) o particolarmente interessate alla tematica (il Manifesto). Inoltre viene accesa una casella di posta elettronica a nome di
info@studiperlapace.org e si decide di chiedere spazio Web per realizzare una pagina Internet.

La seconda conferenza "Diritti umani e ordine internazionale" (allegato 4) si prefigge di stimolare una riflessione sulla tematica dei diritti umani. Intervengono Letizia Gianformaggio, Mario Miegge (della Facoltà di Lettere e Filosofia, con la quale il gruppo promotore ha in seguito stabilito relazioni durature) e Baldassare Pastore, nonché, per Studi per la Pace, Kolja Canestrini. Dal pubblico interviene Lorenza Carlassare.

La terza, "Crimini di guerra e giurisdizione internazionale" (allegato 5), vuole invece avviare un dibattito sul problema dell'effettività della protezione dei diritti umani tramite organismi giurisdizionali. Intervengono il legal advisor presso il Tribunale dell'Aja Alberto Perduca, la vicepresidente di Amnesty International Elisabetta Noli, Silvio Riondato dell'Università di Padova, nonché, Livia Nalli per Studi per la Pace con un contributo scritto. Per questa conferenza viene deciso di associare il logo di Studi per la Pace a quello di Amnesty International, che ha contribuito attraverso un relatore. Un giornale da notizia della conferenza.(cfr. anche allegato 5c).

La quarta conferenza, che avrebbe dovuto vertere sul ruolo dell'Unione Europea, viene rimandata per mancanza di mezzi e perché la problematica merita, ad avviso di Studi per la Pace, un'attenzione maggiore (nel senso di un ciclo di conferenze autonomo - vedi parte 2a del presente progetto).


 

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2. Risultati finora raggiunti

Le iniziative di Studi per la Pace nel loro complesso hanno avuto, fino a questo punto, un ottimo successo:

a. Conferenze

Le conferenze hanno avuto successo innanzitutto per il pubblico accorso numeroso, anche grazie all'attività di volantinaggio svolta soprattutto presso altre facoltà. Secondo quanto espresso dalla stragrande maggioranza dei partecipanti, le conferenze sono state apprezzate anche per la competenza dei relatori. Inoltre Studi per la Pace è sempre riuscita ad esprimere una propria posizione autonoma su temi attinenti l'oggetto della discussione, in conformità alle proprie intenzioni. Preme sottolineare che l'associazione ha ridotto al minimo indispensabile il ricorso a terzi per lo svolgimento del lavoro organizzativo: ad esempio, i membri di Studi per la Pace hanno sbobinato personalmente le registrazioni degli interventi poi pubblicati sul Web.

b. Sensibilizzazione dell'opinione pubblica

Studi per la Pace ha cercato di dare massimo risalto alle proprie posizioni ed iniziative, soprattutto attraverso il volantinaggio condotto dai soci soprattutto presso altre facoltà, ma anche all'uscita di biblioteche, librerie, ecc.. La mancanza di mezzi ha però fatto sì che non si siano potute sviluppare tutte le potenzialità delle iniziative. Anche i giornali, pur sempre puntualmente avvertiti sia via fax che per telefono, hanno però raramente dato il risalto necessario alle notizie riguardanti le iniziative adottate.

(i) Contatti con altre facoltà

Come si è cercato di evidenziare, Studi per la Pace ha stabilito relazioni con studenti di altre facoltà, realizzando così uno degli scopi del collettivo, in particolare quella di Lettere e Filosofia, per la quale è intervenuto in una conferenza anche il suo direttore di dipartimento, il professore Mario Miegge.

(ii) Biblioteca Comunale Ariostea

Una menzione particolare merita la Biblioteca Comunale Ariostea, la quale, nella persona della sua direttrice Alessandra Chiappini, ha particolarmente incoraggiato l'associazione concedendo gratuitamente la Sala Agnelli per lo svolgimento di tutte le conferenze.

(iii) Contatti con altre associazioni

Studi per la pace ha cercato si stabilire un contatto con numerosi gruppi che si occupano delle stesse tematiche; in questo senso assume particolare rilievo la collaborazione con Amnesty International nello svolgimento della terza conferenza, ma anche il contatto con associazioni come i "Traduttori per la Pace", la "Lega per i diritti e la liberazione dei popoli", e il "Movimento Nonviolento", che, nella persona del suo direttore Massimo Valpiana, si è dichiarato disponibile di pubblicare sul proprio periodico un estratto degli interventi (allegato 6). Sono inoltre in corso contatti informali con la Fondazione per la Pace di Venezia e con la "Gesellschaft für bedrohte Völker" di Colonia (D).

c. Presenza su Internet

Studi per la Pace considera Internet un mezzo molto efficace per la divulgazione dei risultati conseguiti, per una serie di ragioni:

  • massima visibilità e diffusione non solo in Italia, ma potenzialmente in tutto il mondo: a pochi giorni dall'accensione del sito Internet sono già in corso numerosi contatti sia con privati che con associazioni che riguardano scambio di informazioni come anche offerte di collaborazione (vedi allegati 8a, b, c, d, e);
  • costi contenuti,
  • completezza nell'informazione (infatti la possiblità di approfondire i temi con l'indicazione delle fonti e altri documenti che riguardano al tema trattato è pressoché infinita, oltre che immediata) - a questo proposito Studi per la Pace sta realizzando sul proprio sito Internet una raccolta di documentazione che possa contribuire alla realizzazione degli scopi espressi dallo statuto: così, ad esempio, è in corso di pubblicazione sul Web una tesi di specializzazione, svolta nel 1992/93 presso la Facoltà di Scienze politiche alla Scuola di specializzazione in istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani, intitolata "Dal Tribunale penale militare di Norimberga al Tribunale penale internazionale per i crimini commessi nell'ex Jugoslavia nell'ottica dei diritti umani", svolta da Lorenza Cescatti, relatori Francesco Leita e Antonio Papisca;
  • ed infine, scambio di informazioni in tempo reale (ad esempio attraverso mIRC, ICQ, newsgroups, mailing lists, ecc.) sia tra i membri che con terzi.

In conformità a ciò, Studi per la Pace ha avuto massima cura del mezzo, sia attivando una casella e-mail (info@studiperlapace.org) che accendendo una propria pagina web (http://victorian.fortunecity.com/seurat/86/ [questo era il vecchio indirizzo, n.d.r.]). La pagina Web ha avuto un buon successo (più di 300 accessi in poche settimane), anche se sicuramente viene pagato in termini di visitatori sia l'indirizzo eccessivamente complesso che la pubblicità che il proprietario dello spazio Web (cd. server, nel caso di Studi per la Pace FortuneCity [dopo la presentazione del progetto Studi per la Pace ha cambiato host, n.d.r.]) inserisce d'autorità sulle pagine da questo ospitate, allungando notevolmente i tempi di caricamento (vedi allegato 7).


 

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II. Progetto di Studi per la Pace per l'anno accademico 1999-2000

1. Introduzione

La fine del primo ciclo di conferenze e la cessazione dei bombardamenti da parte delle forze Nato hanno determinato una pausa di riflessione e l'occasione per compiere delle scelte per il futuro dell’associazione. A questo proposito vanno segnalate alcune passi compiuti da Studi per la Pace in questo periodo:

  • la struttura del gruppo è passata dalla iniziale e provvisoria forma di comitato a quella definitiva di associazione con proprio logo;
  • si è conclusa la redazione dello Statuto;
  • si sono creati i presupposti sia di forma che di sostanza per rendere possibile una continuazione dell’associazione anche quando gli attuali soci avranno cessato di essere studenti e ad essi subentreranno nuovi soci (sono, tra l'altro, in corso trattative per l'assegnazione di una sede part time presso il Centro Informagiovani in via Palestro a Ferrara);
  • ed, infine, sono state delineate le attività in programma per il prossimo anno accademico (v. paragrafo seguente).

 

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2. Attività

a. Conferenze

Primo impegno di Studi per la Pace sarà l'organizzazione di due cicli di conferenze, alla quale l'associazione parteciperà attivamente secondo i principi espressi nello Statuto. In particolare le conferenze si articoleranno in un ciclo autunnale ed uno primaverile, composto da tre incontri pubblici il primo e almeno tre il secondo nelle sedi che saranno a disposizione (Biblioteca Comunale Ariostea, Saletta Comunale, Libreria Feltrinelli, Facoltà di Giurisprudenza, Sala Estense ...).

Gli argomenti trattati atterranno ai due seguenti cerchi tematici:

(i) L'Unione Europea

Il recente conflitto balcanico e le modalità della sua composizione hanno rafforzato la necessità di una maggiore presenza politica indipendente dell'Unione Europea. In particolare le conferenze verteranno sui seguenti temi:

  • proposte di riforma delle istituzioni europee che mirano ad un maggior peso politico delle istituzioni stesse, sia nei rapporti con gli stati membri che nei rapporti con paesi terzi;
  • in particolare, l'analisi della PESC con dettagliata analisi del ruolo, odierno e in futuro, del cd. Esercito Europeo, nonché della fattibilità di una Politica Estera Europea. Uno degli argomenti che verranno approfonditi sarà il progetto del gruppo europeo dei verdi (presentato all'epoca delle prime avvisaglie della guerra in Bosnia da Alexander Langer) di un esercito europeo disarmato, la cd. forza di pace.

(ii) Diritti umani e aree di crisi internazionali

L'importanza del tema suggerisce la necessità di dedicare ad esso un ciclo di conferenze autonomo, sviluppando gli spunti emersi durante la conferenza "Diritti umani e ordine internazionale". I temi trattati riguarderanno in linea di massima:

  • le situazioni di violazione dei diritti umani nel mondo, in particolare:
  • Kashmir: la cronaca di questi giorni ripropone drammaticamente il conflitto iniziato nel 1949 con la divisione della regione tra India (potenza nucleare) e Pakistan;
  • Afghanistan;
  • Algeria;
  • Kurdistan: il processo Öcalan è solo la punta dell'iceberg di un conflitto che nella sola Turchia ha provocato negli ultimi 15 anni 17.000 vittime (fonte Avvenimenti, 79, 1999).

In relazione a queste aree di cirsi, il ciclo di conferenze cercherà di analizzare, come termine di paragone, gli accordi internazionali relativi all'Irlanda del Nord e Palestina che hanno posto ufficialmente fine alle guerre civili. In questo senso verrà esaminato anche il cd. pacchetto (Paket) riguardante il Südtirol - Alto Adige.

  • al concetto di diritto umanitario con particolare riguardo al diritto dei conflitti armati e la tutela dei rifugiati (e la correlata questione della responsabilità degli Stati di origine). In proposito sono in corso con la sezione di Ferrara di Amnesty International (cfr. allegato 13c).

Per consolidare la presenza di Studi per la Pace all'interno dell'ambito universitario, nelle conferenze interverranno, oltre ai membri di Studi per la Pace secondo quanto stabilito nello Statuto, studenti laureandi o neolaureati delle facoltà limitrofe in relazione ai cerchi tematici trattati.

b. Pubblicazioni degli atti

Studi per la Pace raccoglierà i testi degli interventi ed i materiali distribuiti durante le conferenze in una o più pubblicazioni. Sono in corso contatti con il Professor Diego Arrigo Manfredini per un'eventuale pubblicazione degli atti nei Quaderni degli Annali della Facoltà di Giurisprudenza: da una prima valutazione sembra che la casa editrice che normalmente pubblica i Quaderni degli Annali della Facoltà abbia esposto, per la stampa di 200 pagine da dischetto floppy (che presuppone che l'attività di sbobinatura, battitura dei testi e impaginazione sia svolta dai membri dell'associazione), ca. 5 (cinque) milioni di lire. In ogni caso Studi per la pace si riserva di destinare una parte della somma eventualmente erogata a titolo di finanziamento per coprire le spese di pubblicazione effettuata in proprio, qualora il progetto della pubblicazione coordinata con la facoltà non dovesse arrivare a conclusione.

c. Sviluppo della pagina Web

Come è già stato detto (I, 2, c), Studi per la Pace considera il Web strumento essenziale di diffusione e divulgazione delle proprie attività per ragioni di completezza di documentazione, estrema economicità e, soprattutto massima semplicità di divulgazione (vedi allegati 8a, b, c, d).

Proprio per i problemi ai quali si è accennato nella prima parte del progetto (lentezza nel caricamento delle pagine ospitate da server commerciali, indirizzo url eccessivamente complesso, limiti di spazio ed obblighi pubblicitari) l'associazione mira all'acquisto di uno spazio Web proprio, che comporterebbe un nome dominio di II livello (ad esempio www.studiperlapace.it). Sono in corso numerosi contatti relativi a tale iniziativa (vedi allegati 9a,b,c, d).

In più Studi per la Pace si sta muovendo concretamente (allegato 10) per far tradurre gratuitamente il testo della schermata iniziale e almeno degli abstacts degli interventi, in quanto questo favorirà la conoscenza degli atti già pubblicati, contribuendo a realizzare così uno degli scopi che l'associazione si è prefissata.


 

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4. Conclusioni

Come emerge dal presente progetto abbiamo costruito un tessuto di contatti, di attività, di studio e di informazione molto vivace. E’ nostra intenzione continuare ad alimentarlo e proseguire nelle attività dell’associazione, per rendere il nostro lavoro sempre più fruttuoso e stimolante.

E’ innegabile che un riconoscimento importante come quello a quale il presente progetto tende (con le sue conseguenze economiche e formali) ci darebbe assai maggiore visibilità ed efficacia.

(...)

Studi per la Pace

Ferrara, 30 giugno 1999


 

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III. Indice degli allegati(non linkati)
  • statuto dell'associazione
  • interventi dei soci alle conferenze
  • allegato 1 (a, b, c, d, e) Iniziativa "Mille lire per il Kosovo" e resoconto giornalistico
  • allegato 2 Manifesto programmatico "Comitato Studi per la Pace"
  • allegato 3 Volantino e materiali della conferenza "Onu e Nato negli interventi armati: profili internazionali e profili interni" e resoconto giornalistico
  • allegato 4 Volantino e materiali della conferenza "Diritti umani e ordine internazionale"
  • allegato 5 (a, b, c) Volantino e materiali della conferenza "Crimini di guerra e giurisdizione internazionale" e resoconto giornalistico
  • allegato 6 Offerta pubblicazione su Azione Nonviolenta
  • allegato 7 Rapporto Netmechanic
  • allegato 8 (a, b, c, d, e) Selezione dei contatti intercorsi tramite Internet (per email e links su altre pagine Web)
  • allegato 9 (a, b, c, d) Preventivi acquisto spazio Web e creazione pagine Web
  • allegato 10 Offerta di traduzione degli abstacts degli interventi da parte dei "Traduttori per la pace"
  • allegato 11 (a, b) Preventivo inserzioni sulla Nuova Ferrara e lettera di disponibilità Sala Estense
  • allegato 12 (a, b) Preventivi spese di cancelleria
  • allegato 13 (a, b, c) Lettere di stima

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