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Gli istituti italiani di ricerca e di studi per la pace
Kolja Canestrini Pubblicazioni Centro Studi per la Pace |
Indice ______top______ I. Introduzione G li studi per la pace, la cui data di nascita viene fatta convenzionalmente risalire alla Guerra Civile Americana, possono essere definiti come campo accademico delle scienze umane che, analizzando i meccanismi strutturali alla base dei conflitti sociali e dunque la relazione tra conflitto e società, esplorano le condizioni che impediscono o facilitano la pace (assenza di violenza).L'oggetto degli studi per la pace cambia con la società dalla quale emergono. Tuttavia, nel 1991 una pubblicazione dello United States Institute of Peace elencava i seguenti elementi per gli studi per la pace:
______top______ II.Gli istituti italiani di ricerca e di studi per la pace Una prima, sommaria distinzione espositiva va fatta tra i centri di ricerca e di studi per la pace in Nord America e quelli dell'Europa Occidentale. Questi ultimi, infatti, possono vantare una maggiore tradizione nella ricerca per la pace - soprattutto nelle regioni nordiche- e dunque una legittimazione più forte delle istituzioni e degli enti che se ne occupano, mentre i primi sono certamente più numerosi, soprattutto a livello universitario. Tra i più importanti centri di ricerca europei devono essere nominati lo Stockholm International Peace Research Institute (www.sipri.se), l'International Peace Research Institute (www.prio.no), e l'European Center for Peace Studies (www.aspr.ac.at), con sede in Austria, a Stadtschlaining. In Italia la pace è argomento molto diffuso tra associazioni e in genere nel volontariato, mentre a livello universitario e istituzionale siamo ancora in ritardo. Fondamentalmente, e scusandomi per eventuali dimenticanze (ma darò la colpa alla velocità dello sviluppo della Rete!), i siti italiani che hanno un approccio di analisi alle problematiche della pace possono essere elencati come segue, con l'avvertenza che l'elencazione tiene conto dei soli siti che abbiano un approccio giuridico:
Gli obiettivi del notissimo Centro, istituito nell'ambito dell'Università di Padova, sono: a) contribuire a costruire una "conoscenza" interdisciplinare dei diritti umani ("le savoir des droits umains"); b) diffondere i contenuti, sia teorici che operativi, di tale conoscenza; c) educare affinché la conoscenza dei diritti umani diventi parte integrante della vita sociale e politica.
Il Centro interdipartimentale di Ricerche sulla Pace, istituito dall'Universita' degli Studi di Bari, ha lo scopo di: 1) promuovere e coordinare studi e ricerche di base finalizzate e connesse ai problemi della Pace; 2) promuovere iniziative didattiche sulle tematiche della pace, con particolare riferimento alla preparazione dei formatori.
Il Forum per i problemi della pace e della guerra, è un'associazione indipendente costituita da studiosi di diverso orientamento, prevalentemente appartenenti all'Università di Firenze e ad altre Università italiane. Il Forum è un istituto scientifico, ed un'organizzazione non governativa (NGO) riconosciuta dall'ONU ed è ente internazionalistico riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri. Scopo del Forum è la produzione, lo scambio e la diffusione di conoscenze sui temi della pace e della guerra, con approccio interdisciplinare. A questo fine esso promuove ricerche, organizza convegni e seminari fra esperti nazionali ed internazionali, nonché corsi di lezioni; cura inoltre la pubblicazione di opere specialistiche o di alta divulgazione.
Il sito studia il diritto internazionale umanitario, cioèquella branca de diritto internazionale che ha per scopo quello di limitare le sofferenze causate dalla guerra e di attenuare gli effetti di questa. Le regole che enuncia sono il risultato di un sensibile equilibrio tra le esigenze della condotta delle ostilità -la "necessità militare"- da un lato, e le leggi dell'umanità, dall'altro.
Tra le linee di ricerca dell'Istituto di Studi Giuridici sulla Comunità Internazionale: Prassi italiana di diritto internazionale; Diritto internazionale dell'ambiente; Regime internazionale dell'Antartide; Tutela giuridica delle aree protette; Diritto delle Nazioni Unite e prospettive di riforma dell'ONU ; Tutela dei diritti umani e diritto umanitario; Conformità del diritto interno alla normativa internazionale e comunitaria.
L'Istituto internazionale di studi sui diritti dell'uomo è stato costituito nel 1984 a seguito di un'assemblea generale dell'UNESCO nel corso della quale gli stati sono stati invitati a porre allo studio i problemi relativi alle conservazione delle libertà fondamentali quale base per un ordinamento giuridico statuale a carattere democratico. La base sulla quale operare erano e sono i diritti fondamentali dell'uomo, che possono essere visti da un lato come diritto positivo interno a tutti gli stati o addirittura come diritti convenzionali, cioè derivanti da una convenzione che da pochi stati si è allargata a tutta l'Europa, e dall'altro si possono basare su un diritto innato dell'uomo, come dall'altro canto esiste nella Costituzione Italiana all'art. 2, dove si afferma che "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti individuali dell'uomo sia come singolo, sia nelle formazioni sociali".
L'Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace si propone di fornire uno spazio di ricerca e di formazione nel campo della diplomazia popolare e della nonviolenza. Le finalità fondamentali dell'UNIP sono: - promuovere una cultura della pace e della mondialità nello spirito dei programmi dell'Unesco; - contribuire all'affermazione di un ordine mondiale fondato sull'attuazione dei diritti umani; - diffondere i principi della nonviolenza; formare a ruoli attivi nella diplomazia popolare e nella risoluzione pacifica dei conflitti, sviluppando competenze e abilità appropriate.
La Fondazione studia su un piano giuridico e storico, ma anche economico, sociale ed antropologico, le formulazioni giuridico-politiche che sostanziano il Diritto dei popoli: lo scopo è quello di contribuire all'elaborazione dei principi che devono regolare un nuovo ordine di rapporti volti a favorire la pace, basati non più sull'egemonia, ma sull'interdipendenza.
Il Centro Studi Problemi Internazionali, nato a Milano nel 1974, è un'associazione senza fini di lucro, espressione di una pluralità politica, religiosa e culturale. I principi che regolano l'attività dell'Associazione sono la libertà della ricerca e dell'informazione e un impegno democratico e di solidarietà tra i popoli. Secondo le finalità statutarie, il CESPI è quindi aperto alla collaborazione con realtà affini in Italia e all'estero. Si pone al servizio dei gruppi e delle associazioni di base per l'informazione e la formazione sui problemi internazionali, e promuove studi e pubblicazioni.
Il Centro Interdipartimentale Scienze per la Pace (CISP) intende promuovere nell'Università di Pisa la ricerca e la formazione sui temi della pace, del disarmo, delle origini dei conflitti e dei possibili modi per risolverli.
Il centro della LUISS organizza, tra le altre attività, un Corso post-laurea a cadenza annuale di aggiornamento sugli aspetti interni ed internazionali della tutela dei diritti umani, nell'ambito del decennio ONU ad hoc (1995-2004). Il corso ha cadenza annuale. A iniziativa del Centro la Luiss concorre dall'anno accademico 1998-99, con un dottorato di ricerca sulla tutela internazionale dei diritti dell'uomo. Più componenti del Centro hanno fatto parte della delegazione del governo italiano alla Conferenza diplomatica per la convenzione istitutiva di un Tribunale permanente per i crimini contro l'umanità (Roma, FAO, 15 giugno - 17 luglio 1998).
Il Centro, istituito nell'ambito dell'Università di Bologna, promuove e coordina studi e ricerche connessi ai problemi della pace, promuove iniziative di ricerca e di sperimentazione didattica, con particolare riferimento alla formazione dei formatori nell'ambito dell'educazione alla pace, e favorisce e coordina a livello locale, nazionale ed internazionale, lo scambio di informazioni e iniziative atte a promuovere collaborazioni interdisciplinari nel predetto ambito culturale attivando gli opportuni strumenti organizzativi. |
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