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 pubblicato il 24 marzo 2001

Dossier Desaparecidos
Iter processuale

Giovanni Guarini

 
Argomenti correlati:
 L'impunità dei militari in America Latina
 Scheda storica;
 Dossier Desaparecidos (formato .pdf; 67 kB)
 Sentenza per i delitti contro i cittadini italiani nella repubblica Argentina II Corte di Assise, Roma, 6 dicembre 2000 (solo .pdf; 264 kB)

Pubblicazioni Centro Studi per la Pace
Sito Internet - www.studiperlapace.it

 



 

 
I primi interventi li abbiamo nel 1983 quando il Consolato Generale d'Italia presenta una denuncia al Tribunale di Buenos Aires per 617 casi di sequestro e un habeas corpus collettiva per 45 cittadini nati in Italia. Nello stesso anno si apre, a seguito di notizie riferite dalla stampa in merito alla scomparsa in Argentina di centinaia di persone italiane tra il 1976 e il 1983, l'inchiesta in Italia.E' autorizzata dal Ministro di Grazia e Giustizia a cura del p.m. Dottor Marini. Il giudice istruttore è il Dottor Squillante.
 
Successivamente perviene ai nostri magistrati la sentenza del processo alle giunte in Argentina, non è possibile rinnovare il procedimento perché il Ministro di Grazia e Giustizia Vassalli ne fa scadere i termini.
 
Nel 1988 si riapre il procedimento su querela di parte di Luis Borri e sua figlia Sofia. Gli avvocati delle parti offese sono Gentili e Maniga. Il 30/05/89 abbiamo una comunicazione giudiziaria del giudice istruttore Dottor Squillante contro i presunti responsabili.
 
Nel 1990-91 vengono raccolte numerose deposizioni dei superstiti dell'Esma: Sara Solarz Osatinsky, Anna Maria Marti e Lisandro Cubas. I cittadini italiani Piero Di Monte, Teresa Meschiatti e Norma Berti depongono sulla loro detenzione nel campo "La Perla" vicino Cordoba. Elena Alfaro, superstite del campo "El Vesubio". Testimone è anche Emilio Mignone, presidente del CELS. Inoltre per l'omicidio di Laura Estela Carlotto, abbiamo deposizioni dei genitori e del medico che effettuò l'autopsia.
 
Il vero problema è che non ci sono corpi per comprovare l'ipotesi di omicidio.
 
Alla fine del 1991, scadenza del termine per la chiusura dell'inchiesta, vengono presentate nuove prove raccolte da Antropologia Forense (associazione argentina) in collaborazione con CGIL-INCA in Argentina.
 
Il 7/01/1992 il p.m. chiede l'archiviazione dell'inchiesta per decorso dei termini e contestuale riapertura, il g.i.p.10/02/1992 ne concede l'apertura. Infatti i legali della persona offesa hanno prodotto, in base alla visione di nuove carte ed al riordino delle testimonianze, una memoria (presentata al p.m. Marini il 18/11/1991), elemento utile per aprire una nuova inchiesta.
 
Il g.i.p. decide nel 1993 di andare in Argentina per realizzare un incidente probatorio ed acquisire le deposizioni dei testimoni indicati dalle parti civili. Il Ministero di Grazia e Giustizia trasmette gli atti in Argentina il 15/07/1993. La richiesta viene accolta dal Giudice Istruttore di Buenos Aires G. Literas il 10/02/1994.
 
Mentre Cappiello e Marini erano in viaggio, la Camera Federale di Buenos Aires rifiuta l'assistenza, sostenendo che i casi erano già stati giudicati in Argentina. Comunque i testimoni depongono spontaneamente dinanzi ai cancellieri dei consolati italiani di Buenos Aires, Cordoba e Rosario.
 
All'inizio del '94 gli avvocati Maniga e Gentili presentano due memorie conclusive. Nella seconda di queste vengono individuati tre diversi gradi di responsabilità: degli agenti dei campi clandestini, dei comandanti di regione militare e dei componenti delle giunte militari. I primi erano impuniti in base alle leggi del Punto Final e Obediencia Debida, ai secondi era stato concesso l'indulto dal presidente Menem, i terzi erano stati graziati per casi diversi da quelli sottoposti alla nostra magistratura.
 
Il 27/12/1995 il p.m. chiede l'archiviazione dei casi.
 
Il 19/01/1996 gli avvocati delle persone offese si oppongono alla richiesta di archiviazione.
 
Il 7/05/1996 il g.i.p. D'Angelo cita le parti in Camera di Consiglio e decide di informare il Ministro della Giustizia circa la risposta ricevuta dalla magistratura argentina e per chiedere l'autorizzazione alla prosecuzione dell'inchiesta.
 
L'8/08/1996 il Ministro della Giustizia G. M. Flick si pronuncia per la prosecuzione dell'inchiesta.
 
L'11/02/1997 il g.i.p. archivia molti casi, mentre per 8 decide la trasmissione degli atti al p.m. per la formulazione dei capi d'accusa.
 
Le vittime in questione sono: Mario Marras, Martino Mastinu, Laura Carlotto, Norberto Morresi, Pedro Mazzocchi, Daniel Ciuffo, Luis Alberto Fabbri e Guido Carlotto Junior. Sono tutti omicidi con ritrovamento della salma (a parte Mastinu e Guido Carlotto Junior scomparsi). L'accusa è di omicidio.
 
Il 17/06/1998 l'Avvocatura dello Stato chiede la costituzione a parte civile nel processo.
 
Il 16/12/1998 il governo (è subentrato al governo Prodi il nuovo governo D'Alema) a mezzo dell'Avvocatura dello Stato presenta la richiesta di 10 miliardi di lire a titolo di risarcimento danni.
 
Il 20/05/1999 abbiamo il rinvio a giudizio di 7 militari argentini davanti alla Corte d'assise di Roma.
 
Il 06/12/2000 il Presidente della seconda Corte d'Assise di Roma Mario Lucio D'Andria condanna all'ergastolo i generali Carlos Suarez Mason e Santiago Omar Riveros, comandanti delle zone militari 1 e 4, per l'omicidio di cinque cittadini italo-argentini e il sequestro di G. Carlotto Junior. Condanna a ventiquattro anni di reclusione ad altri cinque militari (Juan Carlos Gerardi, Josè Luis Porchetto, Alejandro Puertas, Hector Omar Maldonado e Roberto Julio Rossin) per la morte e la scomparsa di un altro cittadino italiano. I difensori hanno presentato ricorso in Appello.
 
Attualmente ci sono due procedimenti in corso presso il Tribunale di Roma. Uno a carico di due militari argentini per la scomparsa di due cittadini italiani nel campo di detenzione clandestino dell'Esma (Scuola di Meccanica della Marina Militare Argentina) a Buenos Aires, l'altro relativo alla scomparsa di alcuni connazionali nell'ambito del Plancondor (piano di persecuzione dei dissidenti politici in alcuni paesi dell'america latina, fra cui Cile e Argentina).
 

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PROCEDIMENTI GIUDIZIARI IN EUROPA E IN NORD AMERICA
 
STATI UNITI: Qui, alla caduta del regime militare argentino era fuggito il comandante del primo corpo d'armata Suarez Mason, responsabile della organizzazione dei campi di detenzione della zona uno.
Negli USA viene arrestato e condannato alla detenzione per reati fiscali. La magistratura argentina chiede l'estradizione di Suarez Mason, incriminato nel paese d'origine per decine di omicidi. La Corte della California autorizza l'estradabilità di Suarez Mason al Segretario di Stato degli USA per gli omicidi di Carlos Lahitte e Laura Carlotto.
 
FRANCIA: Nel 1985 il Tribunale di Parigi emette un mandato di cattura per il capitano Astiz circa la sparizione di A. Domon e R. Duquet nel dicembre 1977, i cui familiari si sono costituiti parte civile. Alle autorità giudiziarie francesi viene negata la rogatoria dalle autorità giudiziarie argentine. Inoltre, grazie alla legge di Obediencia Debida, dal 1987 Astiz può godere dell'impunità. La Corte di Assise di Parigi condanna il 16/03/1990 Astiz all'ergastolo in contumacia.
 
SVEZIA: La Svezia ha chiesto l'estradizione e ha posto in essere un'azione legale presso le autorità giudiziarie argentine contro Astiz, responsabile dell'omicidio di D. Hageliin, studentessa svedese diciassettenne scomparsa nel 1977. Alcun risultato è stato raggiunto.
 
SPAGNA: Su denuncia di diverse organizzazioni per la salvaguardia dei diritti umani si apre il processo contro alcuni militari argentini per i reati di terrorismo e genocidio di cui sono state vittime tra il 1976 e il 1983 alcune decine di spagnoli emigrati in Argentina. Competente è l'Audiencia Nazionale (corte speciale di secondo grado). Pubblico Ministero è il Dott. B. Garzon, il quale chiede una rogatoria nel 1996 alle autorità giudiziarie argentine. Gli viene negata. Si procede dunque per mandati di cattura internazionale per 39 militari cileni e 153 argentini. Uno di questi è A. Pinochet, che viene bloccato dal mandato di cattura internazionale a Londra e da qui è nota la vicenda.
 
GERMANIA: Su istanza di organizzazioni non governative sui diritti umani e delle chiese evangelica e cattolica, viene promossa il 7/05/1998 un'inchiesta presso la procura del tribunale territoriale di Norimberga.

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