Il 18 dicembre 2007 la Assemblea Generale delle Naizoni Unite ha votato "una decisione coraggiosa della comunità internazionale", secondo il segretario generale Ban Ki-moo.
Di fatto, l'Italia lavora alla proposta dal 1994: una bozza di risoluzione fu battuta al Palazzo di Vetro per soli otto voti.
Cinque anni dopo, una risoluzione dell'Unione Europea fu prima presentata e, all'ultimo minuto, ritirata.
Nel luglio del 2006 la Camera dei Deputati, all'unanimita', impegnava il governo a: "presentare alla prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite (quella del 2006), la risoluzione pro moratoria". A ottobre Montecitorio insiste e chiede al governo di "dare tempestiva e piena attuazione" alla mozione di luglio.
La Dichiarazione e' stata comunque presentata dall'Ue all'Assemblea Generale il 19 Dicembre a firma di 85 Paesi.
A gennaio del 2007 Palazzo Chigi dichiara in una nota: "Il Presidente del Consiglio e il Governo si impegnano ad avviare le procedure formali perche' questa Assemblea Generale delle Nazioni Unite metta all'ordine del giorno la questione della moratoria universale sulla pena di morte". Il primo febbraio: il Parlamento europeo, con un voto pressoche' unanime, "sostiene fermamente l'iniziativa della Camera dei deputati e del governo italiani, sostenuta dal Consiglio e dalla Commissione UE nonche' dal Consiglio d'Europa; invita la Presidenza UE ad adottare con urgenza un'opportuna azione per garantire che tale risoluzione sia presentata in tempi brevi all'Assemblea generale ONU in corso".
Analoga risoluzione viene nuovamente approvata dal Parlamento Europeo il 25 aprile 2007.
Il 14 maggio 2007, il Consiglio Affari Generali dell'UE decide di dare via libera all'Italia per la redazione del testo di risoluzione, la raccolta di co-sponsor e per l'avvio con la presidenza dell'Assemblea Generale dell'ONU delle procedure per la riapertura di un punto specifico sulla moratoria.
Il testo della risoluzione approda a settembre all'Assemblea Generale dell'ONU. La Terza Commissione l'approva il 15 novembre con 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astenuti.
Infine, il via libera dell'Assemblea generale con 104 si', 54 contrari e 29 astenuti.
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(traduzione non ufficiale)
L'Assemblea generale,
guidata dagli obiettivi e dai principi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite;
richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo, la Convenzione Internazionale sui diritti civili e politici e alla Convenzione per i diritti del bambino;
richiamando le risoluzioni sulla «questione della pena di morte» adottate nel corso degli ultimi dieci anni dalla Commissione per i diritti umani in tutte le sue sessioni consecutive, la più recente essendo la E/CN4/RES/2005/59 che ha esortato gli Stati che mantengono la pena di morte ad abolirla completamente e, nel frattempo, a stabilire una moratoria sulle esecuzioni;
richiamando gli importanti risultati raggiunti dalla ex Commissione per i Diritti umani sulla questione della pena di morte e contemplando che il Consiglio per i diritti umani possa continuare a lavorare su questo tema;
considerando che la messa in atto della pena di morte va a minare la dignità umana e convinti che una moratoria sull'esecuzione della pena di morte contribuisca alla promozione e al progressivo sviluppo dei diritti umani; che non c'è prova definitiva del valore della pena di morte come deterrente;
che qualsiasi errore o fallimento della giustizia sull'applicazione della pena di morte e' irreversibile e irreparabile;
accogliendo le decisioni prese da un sempre maggiore numero di stati nell'applicare una moratoria sulle esecuzioni, seguita in molti casi dall'abolizione della pena di morte;
1) Esprime la sua profonda preoccupazione per il sussistere dell'applicazione della pena di morte;
2) Esorta gli stati che mantengono la pena di morte a:
a) rispettare gli standard internazionali che salvaguardano i diritti di coloro che sono in attesa dell'esecuzione della pena capitale, in particolare gli standard minimi, come stabilito dall'allegato alla risoluzione 1984/50 del Consiglio economico e sociale
b) fornire al Segretario generale informazioni riguardanti la messa in atto della pena capitale e l'osservanza delle clausole di salvagaurdia dei diritti di coloro che sono in attesa dell'esecuzione della pena di morte
c) restringere progressivamente le esecuzioni e ridurre il numero dei reati per i quali la pena di morte può essere imposta
d) stabilire una moratoria sulle esecuzioni in vista dell'abolizione della pena di morte.
3) Esorta gli stati che hanno abolito la pena di morte a non reintrodurla;
4) Chiede al Segretario generale di riferire sull'applicazione di questa risoluzione nella 63esima sessione;
5) Decide di continuare la discussione sul tema nella 63esima sessione all'interno dello stesso punto dell'agenda.
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