Diritto internazionale dei diritti umani e dei conflitti armati: guerra e pace
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ultimo aggiornamento: 12.03.2008
   
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Diritti umani e terrorismo
Normativa

Dichiarazione comune
Mary Robinson, per l'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU,
Walter Schwimmer, Segretario Generale del Consiglio d'Europa e
l'Ambasciatore Gérard Stoudmann, Direttore dell'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE

29 novembre 2001
traduzione non ufficiale
Pubblicazioni
Centro italiano Studi per la pace
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Documento aggiornato al: 2001

 
Sommario

La guerra contro il terrorismo non deve giustificare la violazione dei diritti umani fondamentali: ttutti gli Stati devono rispettare gli obblighi internazionali per garantire e difendere le libertà fondamentali dell'uomo.

 
Abstract
 

Dichiarazione congiunta

di Mary Robinson, per l'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU,

Walter Schwimmer, Segretario Generale del Consiglio d'Europa e
l'Ambasciatore Gérard Stoudmann, Direttore dell'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE

L'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU, il Segretario Generale del Consiglio d'Europa ed il Direttore dell'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE condannano con decisione ogni forma e manifestazione di terrorismo. Il Terrorismo è una minaccia per la pace, la stabilità, la libertà e la democrazia.

Riteniamo che l'attacco terroristico dell'11 settembre sia un crimine contro l'umanità. Tutti gli Stati hanno l'obbligo di sradicare il terrorismo e di proteggere i propri cittadini da atti terroristici.

La risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.173 del 28 settembre 2001 chiede che tutti gli Stati assumano una gamma esauriente di misure legislative, procedurali ed economiche, nonché di prevenzione, proibizione e criminalizzazione degli atti terroristici.

Nello stesso tempo, perseguendo l'obiettivo della sconfitta del terrorismo, è essenziale che gli Stati aderiscano rigorosamente ai propri impegni ed obblighi internazionali per sostenere i diritti umani e le libertà fondamentali. Riconoscendo il fatto che la minaccia del terrorismo possa richiedere misure specifiche, ci appelliamo a tutti i governi affinché si astengano dal compiere passi eccessivi che potrebbero violare le libertà fondamentali e provocare dissensi legittimi. Tali provvedimenti potrebbero colpire in modo particolare la presunzione di innocenza, il diritto ad un giusto processo, il divieti di torture, i diritti alla privacy, la libertà di espressione e di assemblea ed il diritto di chiedere asilo. Colpendo determinati gruppi etnici o religiosi, le misure antiterroristiche potrebbero risultare contrarie alle leggi sui diritti umani ed agli impegni internazionali e conterrebbero il rischio di provocare l'aumento pericoloso di discriminazione e razzismo.

Considerata l'importanza fondamentale dei diritti umani e d elle libertà fondamentali in una società democratica libera ed aperta, esortiamo tutti gli Stati ad assicurare che le misure restrittive dei diritti umani adottate come risposta al terrorismo facciano un giusto bilancio tra la legittimità della sicurezza nazionale e le libertà fondamentali nel rispetto degli obblighi del diritto internazionale.

Ricordiamo che alcuni diritti non possono essere derogati in nessun caso e tra essi, il diritto alla vita, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, il divieto di torture o crudeltà, di trattamenti inumani o degradanti, i principi di certezza ed irretroattività della legge, eccetto il caso di una legge successiva che prevede una pena minore.

Per quanto riguarda gli altri diritti, una deroga è consentita solamente nelle circostanze speciali previste dal diritto internazionale sui diritti umani; deve essere di carattere eccezionale e valutata attentamente. Altre misure analoghe devono essere strettamente limitate nel tempo e nella sostanza e per l'intento richiesto dalle esigenze della situazione, nonché soggette ad una revisione regolare.

Il processo di adozione delle deroghe deve essere coerente alle procedure ed ai meccanismi nazionali ed internazionali. Lo scopo delle misure antiterroristiche è quello di proteggere i diritti umani e la democrazia, non di indebolire questi valori fondamentali delle nostre società. L'Ufficio dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU, il Consiglio d'Europa e l'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE sono pronti ad assistere gli Stati nello sviluppo di risposte appropriate al terrorismo e a controllare l'incremento delle misure antiterroristiche.

***


Human Rights and Terrorism

Joint statement by Mary Robinson, UN High Commissioner for Human Rights,

Walter Schwimmer, Secretary General of the Council of Europe, and

Ambassador Gérard Stoudmann, Director of the OSCE Office for Democratic

Institutions and Human Rights

29 November 2001

The UN High Commissioner for Human Rights, the Secretary General of the Council of Europe and the Director of the OSCE Office for Democratic Institutions and Human Rights resolutely condemn all forms and manifestations of terrorism. Terrorism is a threat to peace, stability, freedom and democracy. We consider the 11 September terrorist attacks as a crime against humanity. All states have the obligation to eradicate terrorism and protect their citizens from terrorist acts.

UN Security Council resolution 1373 of 28 September 2001 requires all states to take a wide range of legislative, procedural, economic, and other measures on preventing, prohibiting, and criminalizing terrorist acts. At the same time, in pursuing the objective of eradicating terrorism, it is essential that states strictly adhere to their international obligations and commitments to uphold human rights and fundamental freedoms. While we recognize that the threat of terrorism may require specific measures, we call on all governments to refrain from any excessive steps, which would violate fundamental freedoms and undermine legitimate dissent. Such steps might particularly affect the presumption of innocence, the right to a fair trial, freedom from torture, privacy rights, freedom of expression and assembly, and the right to seek asylum. Anti-terrorism measures targeting specific ethnic or religious groups would also be contrary to human rights law and international commitments and would carry the risk of sparking a dangerous upsurge of discrimination and racism.

Given the essential importance of human rights and fundamental freedoms in a free and open democratic society, we urge all states to ensure that any measures restricting human rights in response to terrorism strike a fair balance between legitimate national security concerns and fundamental freedoms that is fully consistent with their international law commitments. We recall that certain rights may not be derogated from under any circumstances. These include the right to life, freedom of thought, conscience and religion, freedom from torture or cruel, inhuman or degrading treatment, and the principles of precision and non-retroactivity of criminal law except where a later law imposes a lighter penalty.

For other rights, a derogation is only permitted in the special circumstances defined in international human rights law; it must be of exceptional character and carefully weighted. Any such measures must be strictly limited in time and substance to the extent required by the exigencies of the situation, and subject to regular review.

The process of adopting derogations must be consistent with established national and international procedures and mechanisms. The purpose of anti-terrorism measures is to protect human rights and democracy, not to undermine these fundamental values of our societies.

The Office of the UN High Commissioner for Human Rights, the Council of Europe and the OSCE Office for Democratic Institutions and Human Rights stand ready to assist states with developing appropriate responses to terrorism, and to monitor the implementation of anti-terrorism measures.