Diritto internazionale dei diritti umani e dei conflitti armati: guerra e pace
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ultimo aggiornamento: 12.03.2008
   
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Islam e diritti umani Dr. Chiara Guerrieri
 
Versione integrale
Diritto umanitario nell'Islam
Tesi di laurea

Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Facoltà di Studi Orientali

Tesi di Laurea in Diritto Musulmano e dei paesi islamici

Relatore:
Chiar.mo Prof. Gian Maria Piccinelli
Laureanda:
Chiara Guerrieri

Correlatore:
Chiar.ma Prof.sa Daniela Bredi

Anno Accademico 2003/2004 Pubblicazioni
Centro italiano Studi per la pace
www.studiperlapace.it - no ©
Documento aggiornato al: 2000

 
Sommario

Il diritto umanitario viene, di norma, ritenuto una creazione della civiltà occidentale: in realtà, le norme basilari di diritto umanitario sono esistite da sempre in qualsiasi civiltà.

 
Indice dei contenuti
 
INTRODUZIONE

NOTA DI TRASCRIZIONE

1 IL DIRITTO INTERNAZIONALE NELL'ISLAM
1.1 L'Islam e la guerra: il concetto di jihād
1.2 Il diritto internazionale islamico: la syar
1.3 Il diritto internazionale islamico dalla caduta dell'impero Abbaside ai nostri giorni

2 IL DIRITTO UMANITARIO
Sviluppo storico del diritto internazionale umanitario
Il diritto internazionale umanitario nella codificazione moderna
Il diritto umanitario nell'Islam
2.3.1 Distinzione tra conflitti internazionali e non internazionali
2.3.2 Regole riguardanti la condotta delle ostilità
2.3.3 Definizione di "combattente" e di "non combattente"
2.3.4 Norme sul trattamento dei "non combattenti"
2.3.5 Status e trattamento dei prigionieri di guerra

3 L'ISLAM E IL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO
I paesi islamici e la codificazione del diritto internazionale umanitario
La recezione del diritto umanitario
3.2.1 La recezione del diritto umanitario in Egitto
3.2.2 La recezione del diritto umanitario in Oman
3.2.3 La recezione del diritto umanitario nello Yemen

APPENDICE
Elenco dei paesi che hanno ratificato le convenzioni di diritto umanitario; situazione aggiornata al 19/03/2004

BIBLIOGRAFIA
 
Abstract
 

Il diritto umanitario viene, di norma, ritenuto una creazione della civiltà occidentale; gli Stati europei hanno a lungo considerato i paesi al di fuori dell'Europa dei soggetti passivi delle loro norme di diritto internazionale, ritenendo le altre civiltà, come quella islamica, incapaci addirittura di comprenderne l'utilità.

In realtà, le norme basilari di diritto umanitario sono esistite da sempre in qualsiasi civiltà; la guerra ha accompagnato, sin dai suoi albori, la storia dell'uomo, ed ha provocato la formazione di usi, costumi, consuetudini che sono diventate vere e proprie norme, nel tentativo di regolamentare la più terribile espressione della violenza umana.
L'Islam, che è stato considerato a lungo dagli Stati europei espressione di quel "barbarism" al quale si contrapponeva la carità cristiana propria degli europei, ha dalla sua nascita, elaborato numerose norme che riguardano il diritto umanitario.
Alcuni studiosi sostengono addirittura che il diritto umanitario sia un prodotto della cultura islamica, arrivato in Europa per mezzo delle Crociate; il giudice Weeramantry, nato in Sri Lanka nel 1926, vice-presidente della Corte Internazionale di Giustizia dal 1997 al 2000, si spinge oltre, fornendo delle prove concrete dell'influenza che le norme islamiche hanno avuto sull'opera di Grotius, che è da sempre stato considerato il fondatore del diritto umanitario.

Lo stesso Grotius ammette con rammarico che la condotta bellica degli eserciti europei era così atroce che "even the Barbarians would be ashamed of". Infatti i "barbari musulmani" avevano già elaborato un articolato sistema di leggi che regolava il comportamento bellico; la siyar, il diritto internazionale islamico, risultava molto avanzata rispetto alle pratiche comunemente in uso dalle popolazioni contemporanee.

Inoltre, il trattamento umano riservato dal califfo 'Umar alla popolazione della città conquistata di Gerusalemme, pochi anni dopo la morte del Profeta, come la magnanimità di Saladino durante le crociate, difficilmente hanno equivalenti tra i popoli contemporanei considerati "più civilizzati".

Non si vuole, con questo testo, operare una comparazione tra il diritto islamico e quello internazionale umanitario; tale analisi presenterebbe non poche difficoltà. I due sistemi, oltre ad essere estremamente distanti cronologicamente, sono profondamente legati al periodo e alle circostanze storiche nelle quali sono stati concepiti.

Inoltre, il diritto internazionale è un codice di leggi creato dall'uomo, che trae la sua autorità dal riconoscimento dello stesso da parte della comunità internazionale; il diritto islamico,invece, deriva direttamente dalla parola di Dio, e la sua autorità proviene proprio dalla sua fonte immanente.

Al contrario è importante conoscere in modo approfondito entrambi i sistemi e valutarli nel loro contesto storico, osservando l'evoluzione da loro subita nel corso degli anni. In questa sede si vuole quindi comprendere in che modo si sono sviluppate, nella cultura islamica, le norme che riguardano la protezione dei civili, dei prigionieri e delle altre categorie di persone coinvolte nei conflitti armati, ed in che modo esse siano state interpretate, un tempo dai giuristi medievali, ed oggi dagli studiosi moderni.

Per raggiungere questo scopo è necessario, innanzi tutto, capire l'atteggiamento dell'Islam nei confronti degli altri paesi, ossia il suo concetto di diritto internazionale. Inoltre, per lo stretto legame esistente tra il diritto umanitario ed il diritto bellico (inteso come jus ad bellum), è opportuno osservare brevemente l'approccio dell'Islam nei confronti della guerra; è importante, cioè, cercare di comprendere il dibattito, ancora irrisolto, sulla natura del jihād.

Il jihād è, forse, l'argomento più controverso della dottrina islamica; questo è dovuto all'alto numero di opinioni diverse, espresse da studiosi appartenenti a differenti culture, tempi e luoghi geografici, ma anche alle numerose strumentalizzazioni che questo concetto ha subito, e continua a subire, sia da parte degli studiosi occidentali, sia dagli stessi musulmani.

In questo testo si è cercato di riportare le diverse tesi espresse sia dai giuristi del passato, appartenenti alle maggiori scuole sunnite , sia dagli studiosi moderni, cercando di esporre in modo coerente i vari punti di vista.

Dopo aver tracciato una breve storia del diritto internazionale umanitario, ed aver osservato in che modo simili concetti sono stati elaborati nell'Islam è interessante osservare ciò che avviene quando, finalmente, la comunità islamica entra a far parte della comunità internazionale; la data di riferimento per questo importante evento è il 1856, quando l'Impero Ottomano fu invitato a partecipare al Congresso di Parigi. In seguito l'Islam fu rappresentato, nelle conferenze internazionali, da un numero sempre maggiore di delegati; questo perché la comunità islamica, che, anche se non era più unita da tempo, era costituita fino ad allora dall'Impero Ottomano e da quello Persiano, si frazionò, nel giro di pochi anni, in numerosi Stati indipendenti.

Nonostante i vari tentativi di ricostruzione della comunità islamica, come la Lega Araba e l'Organizzazione della Conferenza Islamica, questi Stati sovrani sono indipendenti gli uni dagli altri ed hanno agito come tali anche nelle conferenze internazionali; se a volte si sono coalizzati per difendere una posizione comune, o per raggiungere un obbiettivo condiviso, molto spesso essi hanno agito spinti soprattutto da un forte spirito nazionalistico ed individualistico.

Risulta molto interessante osservare i vari punti di contrasto che si sono verificati, negli anni, tra il diritto internazionale umanitario, così come era stato definito dalla cultura cristiana europea, e la cultura islamica; ma ancora più interessante sarà osservare se, ed in che modo, questi contrasti siano stati risolti.

La storia di questo sistema di leggi è stata da sempre tracciata solo ed esclusivamente tra i confini dell'Europa ed, in seguito, nell'ambito dei rapporti della stessa con gli Stati Uniti. E' necessario che la storia del diritto umanitario venga ridefinita, prendendo in considerazione anche il contributo fondamentale apportato dalle civiltà non occidentali.

Il diritto umanitario non deve essere più considerato il prodotto dell'evoluzione del diritto pubblico europeo, ma un corpo di leggi realmente internazionali; perché questo avvenga è necessario rivalutare ed evidenziare le sue radici multiculturali. Solo in questo modo il diritto umanitario diventerà un codice universalmente accettato.

Come vedremo, l'accettazione delle norme di diritto internazionale umanitario, che avviene mediante la ratifica delle convenzioni internazionali, rappresenta solo il primo passo verso l'attuazione effettiva di tali norme. Dopo la ratifica dei documenti è necessario, infatti, che ogni Stato provveda al loro adempimento, creando, nella legislazione interna, misure specifiche di per la loro recezione.

Purtroppo non tutti i paesi che partecipano alle varie convenzioni umanitarie hanno provveduto ad adottare suddette misure, lasciando, in questo modo, che il diritto umanitario resti praticamente inapplicato.

Tra i paesi arabi solo tre sono gli Stati che hanno adottato alcune importanti misure di recezione; queste sono a volte insufficenti o lacunose, ma possono essere considerate un buon inizio ed un buon esempio per tutti gli altri paesi arabo-islamici che, pur avendo ratificato le convenzioni, ancora non hanno promosso alcuna iniziativa per rendere le stesse realmente applicabili.

 
Bibliografia
 

FONTI
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WEBGRAFIA


www.usc.edu Sito della University of Southern California, per le raccolte di ¥adīth di Bukhari, Muslim e Abu Dawud; sul sito è consultabile anche le opere di Malik e Baladhuri.
www.icrc.org Sito della Croce Rossa Internazionale; è disponibile on-line il testo di tutte le convenzioni di diritto umanitario, l'elenco dei paesi che le hanno ratificate, le riserve espresse dai vari Stati e le misure attuate dagli stessi per la recezione delle norme di diritto umanitario.
www.ifrc.org Sito della Red Cross and Red Crescent Society, per le informazioni sulle organizzazioni nazionali che si occupano di diritto umanitario.
www.oic-oci.org Sito dell'Organizzazione della Conferenza Islamica.
www.admin.ch Sito della Confoederatio Helvetica, per il testo delle Convenzioni di Ginevra del 1949 e dei Protocolli aggiuntivi del 1977.
www.onuitalia.org Sito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
www.confinder.richmond.edu per la costituzione dell'Egitto, dello Yemen e dell'Oman.

 
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