La Corte penale internazionale (CPI - ICC, o Corte di Roma): il suo statuto è
stato adottato nel luglio 1998; avrà l'incarico di giudicare i crimini contro
l'umanità, i crimini di guerra e i genocidi, in qualunque posto e in qualunque
momento siano stati commessi. Vi potranno adire il Consiglio di sicurezza delle
Nazioni unite, ogni stato firmatario del trattato o il procuratore incaricato di
raccogliere le testimonianze e le informazioni. In questi ultimi due casi
potranno essere messi sotto accusa solo cittadini di stati che hanno accettato
la competenza della Corte o che hanno commesso reati in uno dei paesi firmatari.
La Corte non interverrà che nel caso in cui la giustizia del paese interessato
non possa svolgersi correttamente. A titolo transitorio, i paesi hanno la
facoltà, per sette anni, di non riconoscere la competenza della Corte per i
crimini di guerra. Al 2 gennaio 2001 lo Statuto della Cpi è stata firmato da 139 paesi (tra cui, il 31.12.2000, anche dagli Stati Uniti d'America) e ratificato da 27 di essi. La Cpi entrerà in
vigore quando almeno sessanta stati l'avranno ratificata.
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Risoluzione 53/105 dell'Assemblea Generale (en)
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La Corte internazionale di
giustizia (Cig): è l'organo giudiziario delle Nazioni unite; regola i conflitti
giuridici tra stati che ne accettano la competenza; i singoli individui non
possono rivolgersi ad essa. Dà anche pareri su questioni di diritto a richiesta
degli stati o delle organizzazioni internazionali. Ha sede all'Aja
(Olanda).
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La Corte di giustizia delle Comunità europee (Cgce): giudica la
conformità degli atti adottati dalle istituzioni di Bruxelles ai trattati
europei trattato di Roma, Atto unico, trattato di Maastricht, e, tra breve,
trattato di Amsterdam. Punisce gli stati che non rispettano gli obblighi nei
confronti del diritto comunitario. Possono adire alla Corte i quindici stati
membri dell'Unione, le istituzioni europee, i singoli cittadini e qualsiasi
persona morale interessata (le associazioni e le imprese). Ha sede a
Lussemburgo. Dal 1988 è istanza d'appello del tribunale di prima istanza delle
Comunità europee.
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La Corte europea dei diritti dell'uomo: costituita
nell'ambito del Consiglio d'Europa (quaranta membri nel 1998) veglia sul
rispetto della Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
libertà fondamentali. Giudica le violazioni di questo trattato e vi possono
adire gli stati firmatari e gli individui. Ha sede a Strasburgo.
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La Corte
interamericana dei diritti umani: costituita dall'Associazione degli stati
americani (Osa) nel 1979, ha il compito di interpretare e di vegliare
sull'applicazione della Convenzione americana dei diritti dell'uomo. Vi possono
adire solo le istanze dell'Osa e gli stati firmatari. Uno stato può essere
sottoposto a giudizio da essa solo nel caso in cui abbia accettato la sua
giurisdizione. La sede della Corte è a San José (Costa Rica).
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Il Tribunale
penale internazionale per l'ex Jugoslavia (Tpij): costituito nel febbraio del
1993 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la risoluzione 827, giudica "le persone
presunte responsabili di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale
commesse sul territorio dell'ex Jugoslavia dal 1991".
Il Tribunale ha sede all'Aia ed è il primo organismo internazionale a perseguire i crimini di guerra dopo i processi di Norimberga e Tokyo, alla fine della Seconda guerra mondiale.
Il Tpi ha giurisdizione su quanti si siano macchiati del reato di genocidio, di crimini di guerra e crimini contro l'umanità nel territorio della ex Jugoslavia, dopo il primo gennaio del 1991. Per gli arresti, non avendo una sua polizia, si appoggia alle forze dei paesi dell'ex Jugoslavia e sulle forze internazionali Sfor, per la Bosnia, e Kfor per il Kosovo. Il Tpi non può giudicare imputati in contumacia e nel suo statuto è prevista come pena massima l'ergastolo.
Presidente del tribunale è il giudice francese Claude Jorda e procuratore capo Carla Del Ponte.
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Il Tribunale penale internazionale per il Ruanda (Tpr):
costituito nel novembre 1994 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per
giudicare i crimini commessi nel genocidio ruandese (primavera del 1994), ha
appena reso note le prime decisioni. Trenta inquirenti hanno l'incarico di
identificare e localizzare i presunti colpevoli. Il Tpr emette un mandato
d'arresto internazionale che gli stati sono tenuti ad eseguire.Ha sede ad
Arusha (Tanzania).
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